Ritorno al successo dopo due pareggi e una sconfitta per l'Inter, sorpasso effettuato e quarto posto riconquistato. La rabbia e il rammarico per la vittoria sfuggita in extremis a Torino sono stati cancellati immediatamente contro il malcapitato Verona dell'ex Mandorlini, squadra sicuramente all'altezza ma ancora acerba per un palcoscenico importante come San Siro.

Tre punti importanti, dunque, per il morale e per la classifica anche se nella serata di San Siro non è stato tutto rose e fiori. Certo, la squadra è giovane e il processo di crescita è in atto ma comunque qualche perplessità, a livello generale, rimane. A preoccupare Mazzarri sono i frequenti cali di tensione, che contro la formazione veronese sono costati due goal inevitabili. Seppur Rolando non abbia mai sfigurato, l'assenza di Campagnaro ha tolto solidità e sicurezza ai compagni di reparto. Otto reti subite in tre partite sono davvero troppe per una squadra che vuole tornare ai massimi livelli.

Nel postpartita lo stesso Mazzarri ha precisato come alcune cose non gli siano affatto piaciute: "Siamo partiti davvero bene, abbiamo iniziato a crescere e si facevano delle giocate anche più per la platea che per concludere a rete, non dobbiamo farlo. Poi abbiamo commesso leggerezze che potevano essere evitate e abbiamo fatto rientrare in partita il Verona. Questa è una squadra giovane, ci sono tanti ragazzi che non hanno quasi mai giocato con la responsabilità del risultato da titolari. Siamo stati bravi e abbiamo fatto una grande partita ma appena abbiamo allentato questo tipo di atteggiamento il Verona ci ha messi in difficoltà e ha segnato i goal. Se si vuole essere una squadra di vertice che da fastidio a  tutti non dobbiamo mai distrarci".

Intanto però sembra rivelarsi sempre più fondamentale per la squadra la presenza di Ricky Alvarez che, al rientro dopo il piccolo stop, ha saputo subito deliziare i propri tifosi con giocate e recuperi. Serata storta, invece, per Mateo Kovacic provato nell'inedito ruolo di trequartista. Il giovane croato, infatti, si è visto poco e con è parso molto a suo aggio in questo esperimento. In ogni caso, al termine della partita Walter Mazzarri ha avuto parole d'elogio per entrambi i suoi gioielli: "Alvarez e Kovacic sono stati bravi. Mateo ha giocato in una posizione nuova per lui, ma il primo tempo sembra gli sia servito per trovare i giusti spazi e nella ripresa ha fatto meglio".

Tra le note positive della serata c'è sicuramente, e non è una novità, la prestazione di Rodrigo Palacio, mai banale e sempre decisivo. "Palacio è un campione, - ha affermato il tecnico nerazzurro - l'anno scorso aveva già fatto benissimo e quest'anno sta facendo ancora meglio". Gara da dimenticare, invece, per Belfodil, entrato al ventesimo della ripresa proprio al posto dell'argentino. Serata negativa per lui, culminata con l'espulsione dopo il triplice fischio a causa di un acceso battibecco con Moras. "Sull'espulsione - ha detto Mazzarri - penso che conti la maturità, al di là delle provocazioni che si possono avere, bisogna sapere quando è il momento di farsi rispettare quando provocato e quando invece no. In ogni caso non penso che ci fossero gli estremi per l'espulsione, la partita aveva avuto un epilogo, anche se si fosse lasciato correre sarebbe andato bene".

In ogni caso, per i nerazzurri sono arrivati tre punti fondamentali anche se il tempo per godersi la vittoria è davvero poco visto che martedì si torna in campo a Bergamo contro l'Atalanta per il turno infrasettimanale. La squadra, per questo, è già tornata al lavoro alla Pinetina per preparsi al meglio in vista di una trasferta storicamente difficile per il biscione, che non vince allo stadio Atleti Azzurri d'Italia addirittura dall'Aprile 2008. In più la squadra di Colantuono è reduce dalla sconfitta immeritata di Genova contro la Samp e avrà certo voglia di rivalsa: un avversario scomodo, dunque, per la nuova Inter di Thohir, decisa a trovare continuità dopo la vittoria contro l'Hellas.