E' arrivato il giorno della verità. Messe da parte le polemiche per la poca voglia e il poco impegno contro l'Argentina, Prandelli vuole chiudere la pratica Mondiale in cinque giorni. Il Brasile è a un passo, e il biglietto per Rio si potrebbe già mettere in tasca in caso di vittoria stasera a Palermo contro la Bulgaria, e poi martedì a Torino contro la Repubblica Ceca. Con due vittorie ci sarebbe la certezza matematica. La situazione nel girone infatti è questa: Italia prima con 14 punti, Bulgaria seconda con 10, Repubblica Ceca terza con 9. Vincere con entrambe significa quindi volo assicurato per il Brasile. Ma a parte la superiorità tecnica e il pubblico caldo di casa, contro i bulgari non sarà per niente facile. Le incognite sono specialmente atletiche, il mese di settembre non è mai un mese facile per la nazionale. I bulgari, veloci sugli esterni ed eterni corridori, potrebbero metterci in difficoltà sul piano fisico.

Prandelli risponde con un modulo a unica punto, con Gilardino vertice più alto, davanti a Candreva e Giaccherini in supporto della punta ex Bologna. Un centrocampo di sicurezza, con Pirlo, De Rossi e il rientrato Thiago Motta, che sopravanza in nazionale, oltre che nel Psg, Verratti, autore di una prova poco convincente in agosto contro l'Argentina. In difesa una difesa a quattro solida, con Bonucci e Chiellini centrali, Abate a destra e spazio a sinistra per Antonelli. Relegato in panchina, come Verratti, anche El Sharaawy, stessa sinfonia come nel Milan. Per martedì si aspetta il ritorno di Montolivo, Osvaldo e soprattutto Balotelli, che scontano stasera un turno di squalifica.

Dopo le due partite, e se possibile, dopo la qualificazione, Prandelli svelerà il proprio futuro, ma si pensa che possa lasciare dopo la rassegna iridata brasiliana del prossimo anno. “Non ho ancora deciso nulla – ha commentato ieri il commissario tecnico azzurro in conferenza stampa – quando lo farò, insieme alla federazione, comunicheremo la nostra decisione con la massima trasparenza, ma ora bisogna pensare a vincere contro Bulgaria e Repubblica Ceca, per qualificarci in tranquillità”. Ora non c'è che aspettare stasera, e poi martedì, per capire se possiamo già guardare con fiducia e tranquillità al prossimo anno, dove vogliamo tornare a essere protagosti, dopo la brutta figura rimediata in Sudafrica nel 2010.