" E' già da un pò di tempo che conviviamo con una situazione di emergenza. Non ne abbiamo mai fatto un alibi e non lo faremo adesso anzi sono convinto che avremo una motivazione e una carica maggiore per provare a ribaltare un pronostico che per qualcuno è già chiuso. La Roma è una squadra che non siamo riusciti a battere nemmeno quando eravamo al completo, sarà difficilissimo ma siamo carichi." Sono queste le prime parole pronunciate da Andrea Stramaccioni alla conferenza stampa della vigilia dell'attesissima semifinale di ritorno di TimCup in scena domani sera a San Siro contro la Roma.

UNA SEMIFINALE CHE VALE UNA STAGIONE L'Inter si aggrappa a quel gol di Palacio che la tiene ancora in corsa. L' Inter dovrà ribaltare quel 2-1subito all'Olimpico per raggiungere la Lazio in finale e sperare nella conquista dell'unico titolo stagionale ancora possibile che di certo ridarebbe lustro ad una stagione vissuta tra tanti alti e bassi e che ha deluso molti. Stramaccioni però non si perde d'animo e minimizza rispondendo a chi non crede nella rimonta: "Ci saranno più di 50mila spettatori che ci daranno la carica. Quest'anno non abbiamo mai battuto la Roma e sicuramente loro vivono un momento migliore del nostro. Non garantisco che conquisteremo la finale ma proveremo a mettere in campo tutto quello che possiamo e continuo a credere che questa sfida sia importantissima ma non decisiva per il futuro di tutti."

SULLA PROPRIA RICONFERMA "Non penso che il mio futuro sia legato a questo. Non spetta a me decidere se riconfermarmi o meno, è una scelta che viene fatta dall'alto. So quanto contino le ultime dieci partite negative ma fino a Natale e con la rosa al completo abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti battendo le prime quattro della classifica. Poi, da gennaio, siamo entrati in emergenza e ci è successo di tutto. Moratti ha detto di avere tuti contro. Io questo non l'ho percepito, l'Inter viene da un ciclo di vittorie importanti." Sono in molti a pensarla diversamente, a proiettare su questa partita le residue speranze di Stramaccioni di rimanere sulla panchina nerazzurra. Di certo la gravosa questione infortuni pesa come un macigno sulle scelte del mister che domani dovrà fare a meno di ben 13 giocatori. La lista è fatta di tanti nomi importanti. I risultati parlano chiaro. E non può essere solo una sua responsabilità. Oltre la sfortuna sotto osservazione c'è chi cura la salute di questi atleti. Come dice Stramaccioni: "Fino alla fine dobbiamo dare tutti il massimo, poi si valuterà". Ci si chiede allora se domani non sia il caso di fare affidamento su chi sta meglio fisicamente piuttosto che su chi può essere più utile tatticamente.

LE PAROLE DI MORATTI  Non manca di commentare, infine, le parole  del presidente Moratti:" Nelle sue dichiarazioni non ho trovato solo fiducia nell'allenatore ma anche nella squadra. La stagione è iniziata pensando di essere competitivi e per vari motivi ci ritroviamo in una posizione che lascia tutti insoddisfatti. Moratti ci ha invitati a dare tutto, per valutare ci sarò tempo. La situazione è di bufera, il presidente ce lo ha fatto notare ma navighiamo tutti insieme e fino alla fine daremo il massimo. Dopo la partita contro l'Udinese saremo tutti sotto giudizio. Il mio futuro? La società ha già chiuso diverse operazioni e il mio parere è stato chiesto su tutto." Moratti lo rinconferma a parole ma riflette.

La lista dei convocati sarà resa nota solo domani nella speranza di tentare qualche recupero in extremis. "Chivu? Si è allenato regolarmente, valuterò se metterlo tra i convocati. Non gioca dalla gara con la Juventus, è impensabile un suo utilizzo domani."