La partita va come tutti si aspettano: possesso palla del Real, Juve chiusa e pronta a ripartire sfruttando la difesa alta degli uomini di Xabi Alonso. Nel primo tempo sono poche le occasioni da ricordare per i blancos, mentre la Juve, tranne qualche galoppata di Kalulu, poche volte è riuscita a d intimorire Eder Militao e compagni. È nel secondo tempo che la partita si sblocca.
La seconda frazione di gioco inizia in totale equilibrio, si gioca principalmente a centrocampo dove Koop, McKennie e Thuram lottano contro la classe di Guler e Valverde (schierato terzino ma quasi sempre accentrato per legare il gioco). E proprio la vecchia signora ha la prima grande occasione con Vlahovic, che però vede infrangersi il sogno del gol contro il portiere del Real.
A questo punto, colui che si era visto di meno entra in scena come i migliori attori di teatro: Vinicius JR. Fin qui il numero 7 non aveva brillato, o almeno non come Mbappe, ma basta un'azione per mandare a raccogliere le fragole Kalulu e McKennie, prendere il palo con un sinistro incrociato e permettere a Bellingham di appoggiare il pallone in rete.
Da qui in poi la partita cambia completamente cornice tattica. Il Real cerca di chiudere i conti portandosi sul 2-0, sbattendo però contro il muro eretto da Di Gregorio (miracoloso in due occasioni), Rugani e Gatti. La Juve non cede, ci prova fino all'ultimo secondo di partita, mossa dall'orgoglio.
L'azione più clamorosa è sicuramente quella che passa dai piedi del neo entrato Openda, servito praticamente a due passi dal dischetto da David (anche lui subentrato a Vlahovic) ma l'attaccante belga fallisce l'occasione non calciando di prima e tentennando troppo.
Da qui in poi anche Xabi Alonso comincia ad avere paura, inserendo due difensori e con un Real che negli ultimi 15 minuti (5 di essi di recupero) non riesce a superare il centrocampo. Proprio all'ultimo dagli sviluppi di calcio d'angolo c'è l'ultima grande occasione per i bianconeri: Kostic prova il tiro a giro, questo però esce troppo centrale e si scaglia sui guantoni di Courtois.
La Juve esce sconfitta dal Bernabéu, ma sicuramente questa è stata una delle migliori prestazioni di quest'anno. Si arriva a 7 partite senza vittoria, un dato che certamente pesa, ma prima del fischio di inizio le preghiere dei tifosi erano quelle di non subire troppi gol per la differenza reti, mentre capitan Yilidz e compagni escono dal rettangolo di gioco con non pochi rimpianti.
Ora sta a Tudor e ai calciatori ripetere la grande prestazione di oggi domenica in campionato contro la Lazio.