Dopo un anno fatto da tanti alti e bassi, il Lipsia riparte dai preliminari di Europa League e a caccia dei primi quattro posti in classifica, per riconfermarsi ai vertici e tornare nell’Europa che conta che, però, ha visto i Tori Rossi eliminati lo scorso anno dopo la fase a gironi. E quest’anno sarà più complicato. Alla RedBull Arena i tifosi dovranno abituarsi a non vedere più in mezzo al campo a correre e a lottare su ogni pallone un giocatore che a Lipsia si è formato e ha deciso di lasciare la Germania per andare al Liverpool: nello scacchiere tattico di Hasenhuttl Naby Keita era fondamentale, sia in fase difensiva, sia in fase offensiva. Ora non c’è più Keita ma nemmeno Hasenuttl: il Lipsia, infatti, ripartirà da Ralf Rangnick, dirigente dei Tori Rossi fino alla scorsa stagione e ora piazzato in panchina ad interim, in attesa dell’arrivo di Nagelsmann che avverrà alla fine della stagione che ora è ai nastri di partenza.
E ai nastri di partenza il Lipsia si presenta sì senza Keita, ma con un paio di innesti interessanti. Il sostituto del centrocampista passato al Liverpool non è stato preso, con Rangnick che farà affidamento ai ragazzi che avrà a disposizione, Kampl su tutti, ma occhio anche a Laimer e Demme. Sicuramente i Tori Rossi in mezzo al campo devono aggiungere qualcosa, data la mancanza di alternative di livello. A parte due colpi di prospettiva, uno in porta e uno in difesa, i due nomi importanti nuovi della retroguardia del Lipsia sono due terzini, entrambi giovanissimi: a sinistra è arrivato Marcelo Saracchi dal River, giocatore molto interessante e molto bravo tecnicamente, a destra invece il francese Mukiele per ben 16 milioni dal Montpellier - per replicare ai problemi dati dall’infortunio di Halstenberg – che tornerà solo a fine Agosto – e dal numero limitato di opzioni. Davanti occhio al classe ’99 Cunha: brasiliano, arrivato dal Sion per 16 milioni e subito in gol nel preliminare di Europa League contro l’Hacken. Giocatore del quale sentiremo parlare molto.
Ma come giocherà il Lipsia di Rangnick? Il 60enne tedesco torna in panchina dopo sette anni e, dalle prime uscite stagionali, il modulo utilizzato è sempre il 4-2-2-2 che abbiamo imparato a vedere con Hasenhuttl e che, probabilmente, vedremo anche quest’anno ma con qualche variazione. Rangnick è molto fedele al 4-2-3-1 e il modulo classico dei Tori Rossi verrà modificato con quest’ultimo. Davanti a Gulacsi, la linea a 4 vista nell’ultimo match contro l’Hacken vedeva titolari in mezzo alla difesa Konaté e Orban ma, quasi sicuramente, vicino al capitano del Lipsia ci sarà Upamecano. In attesa del rientro di Halstenberg giocherà a sinistra Saracchi, con Mukiele e Klostermann a destra che saranno spesso in ballottaggio. In mezzo al campo, come detto, la rosa è un po’ corta e quindi Kampl è certo della titolarità con l’altro posto a disposizione che verrà conteso tra Demme, Ilsanker e Laimer. Alle spalle di Werner, atteso alla consacrazione definitiva dopo un Mondiale così e così, e dell’altra punta che ruoterà spesso, con Poulsen, Augustin e lo stesso Cunha pronti a prendersi la maglia da titolare, c’è tanta qualità con Forsberg, Bruma e Sabitzer. Occhio però anche al giovane Emre Aslan, classe ’99 che il Lipsia è pronto a lanciare dopo aver messo a segno 21 gol in 29 partite nella scorsa stagione con l’under 19 dei Tori Rossi.