E' la partita dell'anno, il match che milioni di tifosi attendevano da quattro anni. Una partita, la finale dei Mondiali di Russia 2018, più unica che rara e che metterà di fronte due formazioni tanto forti quanto diverse. Da un lato la favoritissima Francia, formazione partita con il favore dei pronostici e pronta a superare più o meno agevolmente squadre come Argentina, Uruguay e Belgio. Dall'altra la sorprendente Croazia, alla prima finale in un Mondiale e pronta a vincere - seppur con qualche brivido ai rigori - contro Russia e Danimarca e ai supplementari contro l'Inghilterra.
Secondo le ultime di formazione, i galletti dovrebbero scendere in campo con il solito 4-3-3 mutuato in 4-2-3-1 quando Matuidi si alza sulla trequarti sinistra. Davanti al portiere Lloris, i due difensori centrali saranno Varane e Umtiti, entrambi autori di goal pesanti. Ai loro lati, Pavard ed Hernandez. Chiavi del centrocampo affidate a N'Golo Kanté e Paul Pogba, muscoli e cervello di un collettivo fino ad oggi apparentemente inattaccabile. Affiancheranno la prima punta Giroud, Antoine Griezmann e soprattutto Kylian Mbappé.
Nessuna sorpresa per la magica Croazia di Dalic, pronto a schierare i suoi con il consueto e rodatissimo 4-2-3-1. Davanti al portiere Subasic, saranno Lovren e Vida i centrali, con l'accoppiata Vrsaljko-Strinic sulle fasce di difesa. Alzando l'asticella, aumenta il talento: Rakitic e Brozovic in mediana, infatti, saranno incaricati di sostenere il terzetto di trequartisti composto da Rebic, Modric e Perisic, non al meglio ma pronto a stringere i denti per la finale. In avanti, peso dell'attacco tutto sulle spalle del possente Mario Mandzukic.
Intervenuto in conferenza stampa, Didier Deschamps non ha voluto sbilanciarsi troppo, tessendo però le lodi dei prossimi avversari: "Le parole chiave sono tre: serenità, fiducia e concentrazione. E comunque è già un immenso piacere e privilegio essere qui a giocarsi questa gara,. Ma tranquilli, non c'è euforia, solo soddisfazione. Croazia? Hanno più esperienza di noi, soprattutto perché i suoi giocatori a livello di club hanno giocato già parecchie finali. Ma è una cosa che si ripete da inizio Mondiale. Modric è mobilissimo e ha intelligenza tattica. Messi e Hazard avevano più iniziative individuali e sono dei veri attaccanti. Lui è più centrocampista e più uomo squadra. Ma nelle grandi competizioni conta più la forza collettiva che il talento individuale".
Ugualmente cauto Dalic: "Divertiamoci, godiamocela, giochiamo e sfruttiamo il momento. Se vinceremo, nessuno sarà più orgoglioso di noi. Se perderemo, lo faremo con dignità e ci complimenteremo con la Francia. La partita più difficile l’abbiamo già passata, erano gli ottavi. Questa è solo la più grande partita che ci capiterà mai di giocare. Non ci sarà mai un momento migliore nella nostra carriera, comunque vada il match: dobbiamo godercela perché ce la siamo meritata. Specialmente i miei giocatori: sono passati da dieci anni di momenti difficili, hanno giocato in stadi vuoti, perché squalificati, sono arrivati qui col carattere".
Spulciando tra le statistiche, Francia e Croazia si sono incrociate ben quattro volte, con due pareggi e due vittorie a favore dei francesi. Nel Mondiale del '98 Deschamps giocò tutta la semifinale, terminata per 2-1 a favore della Francia poi vincitrice della competizione. La nazionale transalpina è inoltre la squadra che, negli ultimi vent'anni, ha raggiunto la finale più di ogni altra nazionale. Occhio però all'arcigna Croazia, capace di superare con arcigna caparbietà ben sei frazioni supplementari e due parentesi ai rigori. Tra i calciatori croati più pericolosi si annovera sicuramente Mario Mandzukic, uomo sempre decisivo per i suoi.
Attenzione anche a Kylian Mbappé, l'enfant prodige pronto a diventare - dopo Pelé - il secondo ventenne a far goal in una finale Mondiale. In difesa spicca invece la presenza di Varane, centrale difensivo del Real Madrid troppo spesso sottovalutato: il francese potrebbe infatti essere il quinto francese della storia ad aver partecipato alle finali di Champions League e dei Mondiali nello stesso anno, dopo Thierry Henry (2006), Zinedine Zidane, Didier Deschamps e Christian Karembeu (tutti nel 1998). Solo Karembeu vinse sia nel club che in nazionale, Varane vuole però emularlo.