E’ fino ad ora il capocannoniere del Mondiale, Harry Kane. Sei gol segnati in tre gare (contro il Belgio ha osservato i compagni dalla panchina per turnover), due realizzazioni a partita, uno score mirabolante, da supereroe. Così come nella passata stagione – con la casacca del Tottenham addosso – anche in Russia non ha perso il ‘vizio’, riconfermandosi una macchina infallibile dinnanzi alle porte avversarie. Ha segnato 35 gol in 39 partite nell’ultima Premier League, 7 in 7 presenze di Champions League; 4 in 2 presenze di FA Cup. I numeri non mentono mai.
Si è caricato sulle spalle l’intera Inghilterra, consentendo alla Nazionale dei ‘Tre Leoni’ di superare il primo turno in scioltezza. Splendida doppietta nel match d’esordio, quella thrilling che ha permesso agli inglesi di zittire le velleità di gloria della Tunisia, e qualche giorno dopo, ecco servita su di un bel piatto d’argento la tripletta al malcapitato Panama. 180’ di ruggiti, cinque graffi e riposo contro il Belgio prima di scendere nuovamente in campo contro la Colombia, e lasciare come suo solito il segno, scolpire e dipingere ulteriormente il suo 'killer instinct'. Freddo dagli undici metri nel realizzare il gol del provvisorio 1-0 nei minuti regolamentari, poi glaciale nel non farsi ipnotizzare da Ospina nella roulette dei penalties finali, quelli che hanno decretato l'ingresso nelle prime otto del Mondo della Southgate band.
Il commissario tecnico inglese, il 22 maggio scorso, lo ha insignito della fascia di capitano, un peso non indifferente sulle spalle di un ragazzo di soli 25 anni. Che però ha risposto alla grande, non avvertendo la pressione del noviziato, perché si, c’è sempre da tenere bene a mente che per Kane questo in Russia è il primo grande appuntamento della sua carriera. Su di lui, forti erano le aspettative, poichè di mezzo c'era e c'è la prospettiva di schiudersi da bruco in farfalla.
Agli occhi del mondo, Kane sta facendo vedere quanto vale. Per accorgersi della sua eccezionalità, bisogna scavare più a fondo, guardare bene i suoi movimenti quando è lontano dal pallone, cercarlo nei vuoti, in tutti quegli assidui compiti che gli sono affibbiati nello spazio temporale di una in una partita di calcio. ‘Hurrikane’ si è fatto conoscere per la facilità con cui va a segno, ma il gol, per il nativo di Walthamstow, è soltanto il prodotto finito di una grossissima mole di lavoro che svolge sul rettangolo verde. In queste prime uscite mondiali, ci è capitato spesso di notare i suoi infiniti movimenti per cercare di creare una tasca di spazio tra sé ed il difensore di turno in marcatura e poi puntare con ferocia la porta avversaria. O meglio ancora quando si allarga sull’esterno per favorire l’inserimento del centrocampista di turno, che sia Dele Alli, Lindgard o Loftus Cheek non fa alcuna differenza. Finalizzatore, ma anche regista offensivo e rifinitore. Un tuttologo del gioco del calcio, un grillo parlante del gioco del calcio.
Contro la Svezia, Kane sarà chiamato ad un grande lavoro di movimento per creare spazio per sè ed i compagni, in quanto i difensori nordici sono ben strutturati fisicamente, ma lenti e macchinosi, cervellotici per pensare di arginare in maniera pulita il classe '93. Prenderli d'imbucata, potrebbe rappresentare una buona scelta per provare a valicarne il muro, ermetico e impenetrabile in tre su quattro delle precedenti uscite. Kane sa che il Mondiale è la grande occasione per cambiare in maniera definitiva la sua dimensione di calciatore, il suo status. Finora i compagni lo hanno assistito a dovere, sono stati all'altezza della sua ambizione, del suo desiderio, della sua bramosità di successo; certo è che dai quarti di finale in poi inizia un nuovo mini-torneo, dove non sono ammessi cali di concentrazione.
E' da troppo tempo che l'Inghilterra attende una vittoria al Mondiale. Dal 1966, quando la competizione si svolse proprio sul territorio inglese. Allora, il capocannoniere della selezione dei 'Three Lions' fu un tale Geoff Hust, che si fermò a 4 gol, cinque in meno del capocannoniere Eusebio, ben più noto a vecchi ed anche ai giovani; oggi è tutta un'altra storia, altri tempi ed altro calcio. E gli inglesi possono fare 'all-in', alzare la Coppa del Mondo e veder primeggiare nella classifica dei bomber un proprio giocatore. Mai successo prima, sarebbe una splendida primizia se ciò accadesse. Harry Kane incrocia le dita, ma prima di tutto vuole prendersi il Mondiale e coronarsi - definitivamente - come uno dei migliori attaccanti del pianeta. Perchè in fondo se lo merita. Good luck mister Harry.