Uno spareggio vero e proprio Polonia-Colombia, match da dentro o fuori. Chi vince spera, chi perde va a casa. Al 90' a fare le valigie sono i polacchi, che escono sconfitti dalla Kazan Arena con un netto e perentorio 3-0. Mina, Falcao ed Uribe tengono in vita i Cafeteros, i quali si giocheranno tutte le chance di passaggio del turno nell'ultima partita della fase a gironi, contro l'insidioso Senegal. Lewandowski e soci affronteranno il Giappone, ma con la mente già rivolta alle vacanze estive.
Nawalka cambia, e tanto. Bocciati Cionek, Blaszczykowski, Grosicki e Milik, rivoluzione con nuovo sistema di gioco: 3-4-3 con il 'napoletano' Zielinski sulla linea degli attaccanti, al fianco di Lewandowski e Kownacki. Ancora fuori Glik, è Bednarek l'alfiere centrale del blocco a tre difensivo. Pekerman si affida all'artiglieria pesante. Insieme in campo Cuadrado, James Rodriguez, Quintero e Falcao. Aguilar e Barrios stantuffi di centrocampo. Disco rosso per Sanchez, squalificato.
Ritmi piuttosto alti, sin dall'avvio. Non c'è da studiarsi, il minimo comune denominatore, per entrambe le contendenti, è facile a dirsi: vietato sbagliare. Scintille all'alba della gara, duro Kownacki su Ospina, che rimane a terra una manciata di secondi dolorante. Occasioni da gol pure, poche, ma velocità di manovra più che sufficienti. Al 18' Zielinski beffa Barrios, prova ad offendere verso la porta colombiana, ma si perde sul più bello. Le squadre dominano a fase alterne, folate da una parte e dall'altra, tanto fumo ma poco arrosto. Aguilar al 32' alza bandiera bianca, problema all'adduttore, ed il ct argentino Pekerman rende la sua 'creatura' ancora più sbilanciata in attacco, con Uribe sul rettangolo verde. Lewandowski si muove poco, la Polonia non riesce a tenere palla sù, nella seconda metà della prima frazione si lasciano preferire i Cafeteros. Si vede - finalmente - il vero Cuadrado, serpentina e tiro cross al 37', in tuffo respinge Szczesny. Il gol è nell'aria, puntuale giunge al 40' con Mina, centralone possente che sfrutta la sua fisicità ed incorna in rete, sfruttando un morbidissimo cros del 'Diez'. I polacchi non pressano neanche più, ed alla pausa ritornano negli spogliatoi mestamente, a capo chino.
La Polonia rientra in campo più briosa, vogliosa di non recitare un semplice ruolo di comparsa in questo Mondiale. Il centrocampo inizia a macinare gioco, Lewandowski a fare il Lewandowski, ma al 58' si fa ipnotizzare da Ospina da buona posizione. L'avrebbe buttata dentro, in Bundesliga, segno che l'attaccante non è tranquillo. Nawalka striglia i suoi, che provano a reagire. Faticano ad arrivare al tiro, ma creano situazioni pericolose. La Colombia si abbassa, ma quando riparte fa male: minuto 70', imbucata di Quintero, controllo orientato di Falcao che d'esterno destro trafigge Szczesny. El Tigre non fallisce, ruggisce e graffia a sangue la Polonia. Prende una piega ben precisa la gara, per Nawalka e soci il burrone dell'eliminazione è ad un passo.
La Polonia ci crolla dentro 5' dopo, quando una genialata di James Rodriguez manda in porta, indisturbato, Cuadrado che ad ampie falcate ara il terreno, apre il piattone e trafigge per la terza volta il malcapitato Szczesny. I sudamericani, forti del triplo vantaggio, praticano 'melina', Pekerman concede la standig ovation a Falcao. Applausi per tutti, anche per Bacca neo entrato. Uribe di tacco fallisce per un'inerzia il poker, ma la gara è già in modalità 'garbage time'. Festeggia la Colombia, seppur debba ancora guadagnarsi la qualificazione agli ottavi nell'ultimo turno; crolla invece la Polonia, che dice addio al Mondiale russo. Forte delusione, per il presidente federale Boniek, per i giocatori stessi che pensavano di valere di più, per un popolo intero.