Altro flop fra le grandi, dopo la brutta prestazione, seppur vincente, della Francia, il pareggio dell'Argentina e la sconfitta della Germania, anche il Brasile toppa la prima e deve accontentarsi di un solo punto contro la Svizzera dell'ex Lazio Petkovic

Tite si schiera con Alisson fra i pali e una difesa a quattro orfana dell'infortunato Dani Alves, sostituito da Danilo. A completare: Thiago Silva, Miranda e Marcelo. Centrocampo a due con Casemiro e Paulinho, poi Coutinho a svariare sulla trequarti, Neymar e Willian larghi, con Gabriel Jesus punta. In panchina soluzioni di lusso come Fernandinho, Douglas Costa e Firmino. 

A specchio la Svizzera con Sommer fra i pali, Lichsteiner e Rodriguez terzini, Akanji e Schar centrali. Poi Behrami e Xhaka davanti alla difesa, Dzemaili più avanzato e Shaqiri e Zuber a fare da ali. Seferovic unica punta.

PRIMO TEMPO - La prima occasione è per i rossocrociati, con Dzemaili che sfiora il gol in torsione su cross di Shaqiri. Il Brasile dopo un inizio in sordina inizia a disegnare calcio, con tocchi di classe sopraffina da parte di tutti i suoi effettivi, uno spettacolo per gli occhi. Non manca anche la concretezza: all'undicesimo scambio rapido fra Coutinho e Neymar, con il 10 verdeoro che crossa al centro, Paulinho si inserisce calciando con il mancino e sfiorando la rete per questione di millimetri. Continua la samba brasiliana in mezzo al campo, che al ventesimo si concretizza nello straordinario gol di Philippe Coutinho, che segna col suo marchio di fabbrica: palla sul destro, rientra verso il centro e botta d'interno che sbatte sul palo e poi entra in rete, imprendibile per Sommer.

Poi la partita abbassa un po' i suoi toni, con la Svizzera che prova, a fatica, a creare occasioni per il pareggio. I risultati non so quelli voluti e i ragazzi di Petkovic si mostrano poco precisi e cinici, mentre il Brasile attende e non affonda, nonostante un solo gol di vantaggio. Nei minuti di recupero del primo tempo però, sono proprio i verdeoro a sfiorare il raddoppio, con Thiago Silva che prende il tempo a tutti su un corner battuto da Neymar e manda a lato di un nulla. Terminano i primi quaratancinque minuti, che hanno mostrato il grosso divario tecnico fra le due rose. Il Brasile ha fatto capire quanto male può fare quando si accende con i suoi giocatori offensivi, Svizzera apparsa apatica e senza grandi idee. 

SECONDO TEMPO - Petkovic dà una bella strigliata ai suoi negli spogliatoi e la Svizzera viene fuori nel secondo tempo con un altro piglio. Al cinquantesimo difatti la pressione dei rossocrociati viene ripagata con un corner che porta alla rete di testa di Zuber, trovato dal cross di Shaqiri. Il Brasile realizza quindi di non avere la partita in pugno e pare perdere certezze e lucidità. Bisogna aspettare il sessantaseiesimo per il primo vero tentativo dei verdeoro di riportarsi avanti, con il neo-entrato Fernandinho che da fuori fa partire un siluro con il destro, che termina non troppo a lato della porta di Sommer. Il Brasile continua a spingere e Coutinho sfiora la doppietta al settantesimo, trovato da un tocco morbido di Neymar. Sei minuti più tardi è ancora Fernandinho a provarci, stavolta però il suo tiro va alle stelle.

Assedio verdeoro adesso, con la Svizzera che chiaramente si accontenta del pareggio e prova a difenderlo. Minuto settantotto: arriva il primo significativo tentativo verso la porta di Neymar, destro a giro preciso, ma con poca potenza, Sommer va a terra e blocca. O Ney decisamente sottotono, ma le sue condizioni fisiche non sono ancora fra le migliori. E' il turno di Firmino poi, da poco entrato al posto di un opaco Gabriel Jesus, che sguscia via ai centrali svizzeri e conclude senza trovare lo specchio della porta. Prova lo scacco matto la Svizzera all'ottantanovesimo, quando Miranda sbaglia un rilancio e regala un tiro a Shaqiri, ma il suo mancino volante non dà problemi ad Alisson. Poi doppia occasione in pochi minuti per il Brasile, Firmino di testa e Miranda poi con il destro non riescono a segnare, spegnendo le ultime speranze della Seleçao. 

VAVEL Logo
About the author
Lucio Ruggiero
Studia lettere moderne alla Federico II di Napoli, diplomato al Liceo classico Pietro Giannone di Benevento. Interista sfegatato e amante del calcio sin da bambino. Sogna un giorno di fare il giornalista sportivo.