Dopo l'inaspettato pareggio tra Argentina ed Islanda, adesso la palla passa alle altre due del girone D: Croazia e Nigeria. Una vittoria può valere moltissimo e questo i giocatori lo sanno. Con lo spettro del Mondiale 98, anno in cui la Croazia post indipendenza ottenne il suo piazzamento migliore, la Croazia prova a giocarsi le sue carte fatte di tecnica e grinta. La Nigeria prova a fare la voce grossa da outsider, sapendo di poter creare pericoli. Nulla è scontato.
Moduli speculari quelli di Croazia e Nigeria ma comunque malleabili a seconda delle fasi di possesso e non possesso. Molti i volti noti tra le due formazioni. i croati lasciano in panchina Kalinic preferendogli l'ariete bianconero Mandzukic, supportato da Kramaric, Perisic e Rebic. Proprio il croato ex viola ha giocato con lo stemma della Fiorentina sul parastinco destro. Linea mediana composta dagli "spagnoli" Rakitic e Modric. Linea a quattro con l'ex Sassuolo Vrsaljko ad agire sulla sinistra e l'ex Sampdoria e Napoli Strnic sull'altra.
Dall'altra parte, la Nigeria schiera un tridente dal sapore di premier league con Moses, Iwobi ed Ighalo supportati dall'ex Chelsea Obi Mikel. Etebo vince il ballottaggio con l'ex Lazio Onazi che si accomoda in panchina.
I primi minuti sono caratterizzati da molta fisicità ed intensità di gioco come da pronostico. Passano dieci minuti ed il primo sussulto della partita è di marca africana, con Mikel che ruba palla a Modric e mette in mezzo un cross interessante ma sul quale Subasic è attento. Risponde subito la Croazia con Kramaric, il migliore in questo primo tempo, che appoggia a Mandzukic per la sponda a perisic. pallone alto di pochissimo. Le squadre molto strette per evitare le verticalizzazioni improvvise che potrebbero far male. Le azioni d'attacco della Croazia sono più manovrate di quelle della Nigeria che vede nel contropiede la sua arma preferita. In fase di non possesso, la Croazia predilige un 4-4-2 mentre la Nigeria è più accorta con un 4-5-1 molto basso. La Croazia può far male, tanta è la qualità là davanti. Scavallata la mezz'ora, infatti Rakitic si becca il primo giallo della partita per un fallo su Moses lanciato in contropiede. Passa un giro d'orologio e Kramaric crossa alto per Mandzukic che fa di nuovo da sponda per Rebic. Tiro strozzato che trova comunque una deviazione in angolo. Dalla bandierina, Modric mette sul primo palo per la spizzata di Rebic. Mandzukic, tutto solo nei pressi dell'area piccola, colpisce di testa incrociando il tiro sul secondo palo. Etebo, nel tentativo di anticipare un onnipresente Kramaric, devia la palla in rete, sbloccando la partita. Una carambola che porta in vantaggio la Croazia e che sa di doccia fredda per una Nigeria che stava tenendo il campo molto bene. Tenta un timido attacco per reagire ma la Croazia respinge ogni sussulto nigeriano fino al duplice fischio dell'arbitro brasiliano Ricci.
Nessun cambio tra le file nigeriane e croate. La Nigeria sembra avere un piglio diverso, meno attendista e più propositiva. Pochi secondi e la Nigeria conquista tre calci d'angolo consecutivi, tutti disinnescati da Mandzukic che anticipa per ben due volte i saltatori nigeriani. Prende campo la Nigeria, imbrigliando la Croazia nella propria metà campo che si limita a gestire senza però riuscire a venire fuori. Timido il pressing croato che aumenta di intensità alla prima verticalizzazione nigeriana. Non ha comunque fretta la squadra di Dalic che preferisce gestire il vantaggio prima di crearsi l'occasione per il raddoppio. Al 59' Ighalo tenta di impensierire Subasic con un colpo di testa ma è troppo poco preciso ed ancor meno potente. Primo cambio a mezz'ora dal termine con Brozovic che sostituisce Kramaric. Un cambio questo funzionale a creare densità in linea mediana e stroncare sul nascere ogni attacco della Nigeria. Cambio anche nella Nigeria appena un minuto dopo con Iwobi che lascia il posto a Musa. Una punta per una punta che però si sposta a sinistra, trasformando il modulo della Nigeria in un 4-4-2 puro. Molto imprecisa la Croazia in fase di possesso con troppe incomprensioni tra compagni di squadra. Poco incisiva la Nigeria che sembra accusare la fatica.
Al settantesimo c'è la svolta della gara. Perisic guadagna un angolo dal quale nasce un calcio di rigore: netto l'abbraccio di Ekong su Mandzukic che lo affossa palesemente in area. Rigore e giallo per il centrale nigeriano. Capitan Modric dal dischetto non sbaglia e sigla il suo primo gol in un mondiale. Un gol pesantissimo che mette una pietra sul match e conferma il primo posto della Croazia nel girone più interessante del mondiale.
Ancora una volta Mandzukic risulta protagonista silenzioso, decisivo in tutte e due le azioni dei gol croati. Si complica la partita per la Nigeria che lascia moltissimi spazi ad una Croazia galvanizzata dal doppio vantaggio. Il ct Rhor si gioca quindi la carta Iheanacho al posto di Igahlo. Si copre Dalic inserendo Kovacic al posto di Rebic. Al 78' la Croazia può dilagare: sul cross di Perisic Uzho smanaccia ad anticipare il neo entrato Kovacic. Libera con affanno la difesa nigeriana. Si riaffaccia la Nigeria in area croata ma Strnic chiude benissimo in diagonale, anticipando Musa. Scampoli di match anche per Marko Pjaca che rileva Mandzukic, tra i migliori in campo, in una staffetta a tinte juventine. All'87, ancora Strnic si rende protagonista chiudendo il tiro a Moses dopo una bella azione di marca nigeriana. Subito dopo, esce Mikel ed entra il "crotonese" Simy per il terzo ed ultimo cambio della Nigeria. Fallo tattico di Brozovic che si becca il secondo giallo del match. Al 92' Kovacic si divora il tre a zero tirando malamente tra le braccia di Uzho e facendo infuriare Perisic che era da solo sul secondo palo. Triplice fischio e Croazia che si porta in testa al girone di ferro e con mezzo piede agli ottavi di finale. Nonostante tutto, c'è poco da festeggiare. Le insidie nel girone D sono parecchie e tutte dietro l'angolo. Soprattutto per la Croazia che adesso si troverà davanti due squadre che vogliono andare avanti.