Non è una partita qualsiasi, è la partita, è il Klassiker. Alle 18.30, i tifosi di Bayern Monaco e Borussia Dortmund si fermeranno davanti alla televisione con birra alla mano per seguire il match più intrigante ed entusiasmante, che nelle ultime stagioni è quasi sempre valso il campionato e quasi sempre a favore del Bayern. Gli uomini di Heynckes si presentano alla serata di gala con la vetta della Bundes tra le mani e uno scarto di tre punti sugli avversari, caduti malamente nell'ultima giornata contro l'Hannover. L'avvio difficile con Ancelotti sembra ormai alle spalle, l'allenatore tedesco ha riportato serenità ma soprattutto risultati che si sono tradotti nel primo posto in classifica. Il Klassiker è e sarà sempre una partita a sé che non si può mai predire, pronta a regalarci sorprese inaspettate: proprio per questo il Bayern non deve sottovalutare il match e, pur essendo favorito, dovrà sudare se vorrà spingere sull'acceleratore per lasciare il BVB a -6.
La vigilia
La conferenza stampa
Prima del viaggio direzione Dortmund, ha parlato alla stampa il 72enne tecnico del Bayern, Jupp Heynckes: "Abbiamo grandi ambizioni e vogliamo cercare di proseguire nella nostra striscia di vittorie, ma senza dubbio il Borussia vuole mettere fine a questa nostra corsa: sarà una partita dove ogni caratteristica del calcio moderno verrà messa in mostra".
Non si fida dello stato di forma degli avversari, per questo dice che "In partite tra squadre di questo calibro è imprevedibile capire cosa può succedere: non possiamo essere ingenui e andare a Dortmund pensando che il Borussia sia in difficoltà tanto da poter vincere addirittura con un occhio chiuso. Sarà una partita molto in bilico, per me non c'è una vera e propria favorita per la vittoria finale: il Borussia proverà a giocare diversamente da quanto fatto in queste ultime settimane e per questo dovremo migliorare rispetto a quanto fatto Martedì in Champions".
Lewa carica i suoi
Anche il grande ex della serata del Signal Iduna Park, Robert Lewandowski, tornato in squadra dopo l'infortunio, ha introdotto il duello: "Ho lavorato bene e mi sento bene per il match. Sarà una partita importante per noi per dimostrare che siamo sulla giusta strada e che dobbiamo prenderci i tre punti. Non importa se il Dortmund sta incontrando difficoltà: è sempre difficile giocare contro di loro e soprattutto a casa loro. Dobbiamo dimostrare sul campo che stiamo meglio e che siamo semplicemente la squadra più forte".
La probabile formazione
Nell'allenamento di giovedì sono rientrati in gruppo alcuni degli infortunati eccellenti: hanno svolto la preparazione insieme alla squadra in vista del Klassiker Muller, Bernat e Lewandowski, ma solo il polacco è sicuro di un posto in rosa contro il Dortmund. Heynckes infatti non rinuncerà al bomber ex Borussia nel match di questa sera, visto che verrà schierato dal 1' al centro dell'attacco bavarese. Davanti alla porta protetta da Ulreich ci saranno Rafinha e Alaba sugli esterni, mentre al centro della difesa prenderanno posto Boateng e Hummels: l'assente nella retroguardia del Bayern è Kimmich che non è nemmeno partito con la squadra a causa di un virus intestinale. In mediana, spazio a Javi Martinez insieme a Rudy, con lo spagnolo indispensabile nello scacchiere tattico di Heynckes. Alle spalle della confermata unica punta agiranno Robben, Thiago Alcantara e Coman: in panchina, almeno all'inizio, James che nelle ultime settimane ha dato segnali positivi.
Ein europäische Klassiker
Sono passati più di 4 anni dalla Finale di Champions giocata a Wembley, ma la situazione è quasi la stessa, soprattutto se lo sguardo lo si rivolge alle panchine: se in campo Lewandowski vestiva ancora la maglia del Borussia Dotmund, sulla panchina del Bayern sedeva Jupp Heynckes che con quella squadra vinse il triplete. E in quella squadra c'era Robben, mattatore assoluto di quella serata londinese. Il Dortmund era sfavorito ma partì meglio, l'olandese del Bayern andò due volte vicino al gol ma calciando in entrambe le occasioni sul viso di un Weidenfeller miracoloso, non solo in quella circostanza.
Robben decise poi che quella finale il Bayern doveva vincerla e fu così: prima servì l'assist per il vantaggio siglato Mandzukic, poi si inserì a fari spenti e con un tiro smorzato sigillò all'89' la finale, indirizzando la coppa verso la Baviera. In mezzo il gol del pareggio di Gundogan su rigore e la prodezza di Subotic, in grado di salvare sulla linea un pallone che Robben, sempre lui, doveva buttare dentro e basta. Triplice fischio e Champions League vinta dal Bayern, la quinta della storia, l'ultima in ordine di tempo. Con Heynckes in panchina che in questa stagione potrebbe riprovarci.