Spiccare il volo e cadere rovinosamente a terra, tutto nel giro di trecentosessantacinque giorni, sotto la guida dello stesso tecnico. Il 2016 del Borussia Moenchengladbach è stato un anno da cancellare, da dimenticare presto, sia per le illusioni che per la reale fine, leggasi l'esonero dell'uomo che aveva riportato il sorriso, André Schubert, fino a sfiorare anche gli ottavi di finale di Champions League. L'arrivo a metà stagione di Hecking ha permesso di chiudere al nono posto - con una rosa che poteva tranquillamente valere tre o quattro posizioni in più - non riuscendo, di fatto, a salvare la stagione.
A complicare i piani ci si è messo il mercato, che ha strappato due colonne come Christensen e Dahoud, sebbene gli addii siano stati annunciati o comunque messi in preventivo da tempo - il primo è infatti tornato al Chelsea, dopo due anni di prestito in Germania, mentre il secondo è passato al Borussia Dortmund per 12 milioni di Euro, tramite pagamento della clausola. Insieme a loro, se ne sono andati anche giocatori di secondo piano come Hahn e Korb, mentre la partenza di Schulz, terzino sinistro di ottime prospettive, potrebbe pesare un po' più del previsto, sebbene da quella parte il duttile Fabian Johnson possa offrire buone garanzie.
Il reparto maggiormente rinforzato sul mercato è in ogni caso il centrocampo, nel quale Hecking ha puntato su due innesti differenti, qualità e quantità. In mezzo al campo a fare legna è arrivato Denis Zakaria dallo Young Boys per 12 milioni di Euro, due in meno sono stati sborsati per aumentare la fantasia sugli esterni con Vincenzo Grifo dal Friburgo, colpo ad effetto che può rivelarsi vincente soprattutto per l'impatto che il classe 1993 sa portare uscendo dalla panchina. La spesa più onerosa è stata però quella per Matthias Ginter, centrale difensivo prelevato dal Borussia Dortmund - asse particolarmente caldo - per affiancare Vestergaard. Attenzione anche al giovanissimo Oxford, in prestito dal West Ham: può essere la sorpresa. Sorprese, invece, non ce ne saranno nell'undici titolare su cui Hecking vorrà puntare, almeno dal principio.
L'uomo chiave che fa girare il sistema è sempre il solito Lars Stindl, capitano e simbolo della squadra, anche se probabilmente non il più talentuoso (sicuramente il più intelligente, calcisticamente parlando). Lo scettro di campioncino spetta infatti a Thorgan Hazard, il giocatore con più colpi, che giunto a 24 anni ha però bisogno di arrivare a quel salto di qualità per arrivare ad un livello più alto. Dai suoi piedi passerà tanto della fantasia offensiva, specialmente ora che Dahoud, il regista perfetto, ha salutato tutti per sbarcare al Dortmund. Il Gladbach perde un pezzo, ma si completa comunque: con i guantoni di Yann Sommer a parare, probabilmente il vero fuoriclasse del roster, tornare in Europa deve essere necessario.