Che il Lipsia, appoggiandosi alla potenza economica della Red Bull, fosse una squadra ambiziosa, era chiaro sin dal principio. Meno prevedibile era la possibilità che centrasse addirittura un secondo posto alla prima stagione in Bundesliga, dietro soltanto al Bayern Monaco, con annessa qualificazione in Champions League. L’accelerazione improvvisa del processo di crescita costringe la società a tenere il passo, ma mantenendo la propria linea chiara e definita: largo ai giovani, ai migliori prospetti in circolazione da lanciare nel calcio che conta, tutto tra le preziose mani di Ralph Hasenhuttl.

Per il momento (fino a settembre sarà impossibile dare certezze) l’operazione più importante effettuata sul mercato è una doppia non-operazione: Naby Keita ed Emil Forsberg piacciono a tre quarti d’Europa, sul primo balla(va) anche un’offerta di 75 milioni di Euro spedita da Liverpool, ovviamente sponda Red, al momento sempre respinta con forza dal direttore sportivo Ralf Rangnick. Entrambe le situazioni sono in ogni caso da valutare, poiché una eventuale cessione costringerebbe anche un eventuale rimpiazzo di prima fascia. Per ora, invece, tutti i giocatori acquistati fanno fatica ad inserirsi nell’undici titolare ben solido di Hasenhuttl.

Keita e Forsberg. | Fonte immagine: Alfredo Pedullà
Keita e Forsberg. | Fonte immagine: Alfredo Pedullà

Il mercato è stato in generale impostato con la missione di allargare l’organico e sostituire i partenti, anche se per ora l’unico addio degno di nota è quello di Davie Selke, passato all’Hertha Berlino per 8 milioni di Euro. Il suo sostituto designato è un altro attaccante di prospettiva garantita, come Jean-Kevin Augustin. Il francese classe 1997 arriva dal Psg per quasi 15 milioni di Euro, mentre il suo coetaneo Konrad Laimer, centrocampista centrale austriaco preso dal Salisburgo, è costato la metà e sarà la prima riserva dei due titolari Demme e Keita. Anche gli esterni sono stati rinforzati con l’acquisto a titolo definitivo di Bruma dal Galatasaray, aspettando l’esplosione di Oliver Burke, talento purissimo ancora da svezzare.

Potrebbe palesarsi anche un ballottaggio a sorpresa in porta, con Mvogo – arrivato dagli Young Boys – a contendere una maglia a Gulacsi, mentre la difesa potrebbe aver bisogno di un innesto di esperienza e di livello: il solo classe 1999 Konaté, preso a parametro zero dal Sochaux, non può bastare, soprattutto contando le lacune evidenti di Upamecano. Al momento i punti fermi della retroguardia sono i due terzini Halstenberg e Bernardo, con valide alternative Klostermann e Ilsanker. Quest’ultimo può anche adattarsi da centrale difensivo al fianco di capitan Orban, mentre Compper può essere un buon rincalzo in Bundesliga, meno in Champions. Davanti difficilmente si schioderanno Werner e Poulsen, così come Sabitzer e Forsberg, almeno nelle intenzioni iniziali.

Tutti gli occhi saranno puntati, oltre che su Forsberg e Keita se dovessero rimanere a Lipsia, su Timo Werner, messosi in mostra già l’anno scorso, ma consacratosi anche in Confederations Cup. L’attaccante del futuro della Germania dovrà misurarsi con il difficile palcoscenico della Champions League, dove l’obiettivo dei RotenBullen è per ora ben figurare, mentre in Bundesliga vanno alla caccia di una conferma. Difficile, al momento, andare oltre.