L'Italia schianta il Liechtenstein, autore di una prova dignitosa soprattutto nel primo tempo. Gli azzurri fanno fatica nei primi 45 minuti a causa della verve e dell'organizzazione tattica avversaria, ma alla lunga i limiti tecnici degli ospiti vengono a galla. Un passivo confortante, eretto sulle marcature di Insigne, Belotti, Eder, Bernardeschi e Gabbiadini. La goleada, tanto attesa ad Udine, c'è stata, ma poteva risultare più pesante se non fosse stato per alcune decisioni a dir poco rivedibili della terna arbitrale. Nel complesso, partita molto piacevole in cui Ventura ha dato modo a parecchi giovani di mettersi in mostra, nell'attesa della sfida decisiva del 2 settembre, al Santiago Bernabeu, contro le Furie Rosse.
Le numerose defezioni non intaccano la disposizione tattica preventivata da Gian Piero Ventura. Il solito 4-2-4, divenuto un marchio di fabbrica, prevede Darmian e Spinazzola come terzini, con Barzagli e Chiellini a difesa della porta di Buffon. In mezzo al campo, De Rossi e l'esordiente Pellegrini (l'undicesimo dell'era Ventura) con Candreva e Insigne sulle corsie laterali. Davanti, la coppia gol Belotti-Immobile (31 marcature stagionali assieme).
Il Liechtenstein di Mister Pauritsch si presenta a Udine a cuor leggero, volenteroso di ripetere il bel secondo tempo dell'andata e di dare un seguito al pareggio di mercoledì contro la Finlandia. Gli ospiti si schierano con un 4-1-4-1 camaleontico, capace di adattarsi alle situazioni di gioco, in cui troviamo Jehle tra i pali; Rechsteiner, Malin Gubser e Goppel che compongono il pacchetto arretrato. Polverino fa il play-maker basso, mentre Burgmeier, Buchel, Hasler e Frick (figlio del celebre Mario) si dividono la metà campo, a sostegno dell'unica punta Salanovic.
L'Italia ha l'arduo compito di sbloccare il match nelle prime battute, sperando così di accorciare la distanza dalla Spagna in ottica differenza reti. Gli ospiti, tuttavia, mostrano un'insolita quanto audace compattezza, impedendo ad Immobile e compagni di sfondare facilmente. Dopo un gol (ingiustamente) annullato a Candreva al secondo minuto di gioco, è Insigne ad andare vicino alla rete con un destro a giro che termina di poco fuori. L'Italia è viva ed intraprendente, ma la prima grande occasione capita solo al 15', quando Immobile, imbeccato da Insigne, sbatte a tu-per-tu sull'ottimo Jehle. Gli azzurri stringono d'assedio gli ospiti, ma la rete non vuole saperne di arrivare. Ci prova Insigne (al 27') dopo un controllo a seguire ed una splendida 'ruleta', ma la sua conclusione è ancora debole e centrale. L'Italia offre il suo massimo sforzo, ma col passare dei minuti calano progressivamente le energie e la spinta soprattutto sulle corsie laterali. Ad approfittare di ciò è proprio il Liechtenstein, che si affaccia dalle parti di Buffon con un destro terrificante di Polverino (31'), che tuttavia si spegne sul fondo.
Passata la paura, gli azzurri trovano il gol scaccia-ansia: Lorenzo Insigne raccoglie un pallone giocato da Spinazzola, lo controlla prima col destro, poi con il petto ed infine calcia magistralmente sul secondo palo. Un bacio al legno e Jehle battuto, Italia finalmente avanti (35'). Il doppio vantaggio della Spagna, in Macedonia, aveva scaldato gli animi e messo fretta alla squadra di Ventura, la perla di Insigne restituisce calma e tranquillità per costruire la goleada nella ripresa. Per lo 'scugnizzo' di Frattamaggiore si tratta del primo gol in una gara ufficiale di qualificazioni internazionali. Gli azzurri provano a cavalcare l'onda di questo vantaggio al 41', ma il portiere ospite si esalta in uscita bassa su Ciro Immobile. Dopo tre minuti di recupero, l'arbitro scozzese Clancy manda le due squadre negli spogliatoi per l'intervallo.
La seconda frazione si apre con un'Italia sempre più propositiva, trascinata dalle sgroppate di Spinazzola e dalla qualità di Insigne sulla fascia sinistra. Il pressing azzurro si concretizza al 52', quando proprio Insigne corona la sua splendida prestazione servendo a Belotti il pallone del raddoppio. Con questo gol, salgono a cento le reti dei giocatori del Torino con la maglia della Nazionale italiana. Un minuto dopo, ancora Insigne dipinge calcio e, dopo aver servito Candreva, la palla arriva a Immobile che tuttavia trova solo la base del palo. Sembra stregata, quest'oggi, la porta avversaria per il giocatore della Lazio.
Al 57' è sempre lo scugnizzo napoletano ad involarsi in contropiede dopo un calcio d'angolo ospite, ma l'azione non si concretizza dopo che il pallone era giunto tra i piedi di Immobile. Solita girandola di cambi a metà ripresa, quando un'altra chiamata arbitrale rivedibile nega un rigore solare a Belotti, segnalato in posizione di off-side. Il Liechtenstein non ne ha più e capitola al 72', ma ancora una volta il gol degli azzurri (con Eder) è annullato dall'assistente. Ma due minuti dopo, l'italo-brasiliano si riprende tutto con gli interessi e, dopo un dai-e-vai con Belotti, sigla facilmente la rete del 3-0. L'Italia gioca sul velluto grazie alla corsa di un instancabile Spinazzola e alla serata di grazia di Insigne, all' 83' c'è gloria anche per Bernardeschi (entrato al posto di Candreva), che dalla lunga distanza prende la mira e batte un non-incolpevole portiere ospite. Il fantasista della Fiorentina entra benissimo in partita, come anche Manolo Gabbiadini, che chiude i conti nel recupero a seguito dell'ennesima (splendida) combinazione tra Spinazzola e Lorenzo Insigne.