Fondarsi sulle certezze giovani per arrivare alla gloria Europea. L'Ajax sogna in grande, sogna di tornare a conquistare un trofeo continentale che manca dal 1995. Domani sera, a Stoccolma, i lancieri si giocheranno la finalissima di Europa League contro il Manchester United, partendo da sfavoriti sulla carta, ma con una grande voglia di sovvertire i pronostici, data dalla spensieratezza della gioventù.

Dopo aver schierato l'undici più giovane della storia dell'Eredivisie - 20 anni e 189 giorni di media, contro il Willem, nell'ultima giornata - l'età media dovrebbe tornare ad essere leggermente più alta, intorno ai 22, sul prato della capitale svedese. Gli unici dubbi che il tecnico Peter Bosz deve risolvere nell'undici di partenza riguardano le corsie di difesa, perché a sinistra mancheranno sia l'infortunato Sinkgraven che lo squalificato Viergever. Sono in tre a giocarsi due maglie: Tete e Riedewald sembrano i favoriti (sono stati i titolari anche nell'ultima di campionato), ma anche Veltman può dire la sua, nonostante a sinistra possa faticare. A completare il reparto davanti a Onana dovrebbero esserci con certezza Davinson Sanchez e Matthjis De Ligt.

Il resto della formazione sembra già ampiamente definito, con Schone a fare ritorno in mezzo al campo per dettare i tempi, affiancato dalla sapienza tattica di Klaassen e dalla velocità e imprevedibilità che garantisce Ziyech. Davanti il terzetto dovrebbe essere quello che ha devastato la difesa del Lione, con Dolberg unica punta spalleggiato da Bertrand Traoré a destra e da Younes a sinistra. Bosz ha avuto a disposizione dieci giorni per preparare la sfida, una settimana in più dei rivali, e i suoi ci arrivano in condizioni fisiche sicuramente migliori. Non si snaturerà, l'Ajax: non rinuncerà alla linea verde per l'esperienza. Punterà sulla propria forza per lo sforzo più grande, per rientrare nella storia dalla porta principale.

Le scelte di Bosz
Le scelte di Bosz