Al playout di Bundes ci va Wolfsburg, nel modo più rocambolesco possibile. Nel match chiave è l'Amburgo a uscire vincitore per 2-1 grazie a un gol dell'inatteso Waldschmidt, subentrato a quattro dal termine e decisivo con un colpo di testa. Il verdetto della Bundesliga è questo: i lupi sfideranno il Braunschweig per decretare chi meriterà il posto nella massima divisione, si salvano Gisdol e i suoi.

Le scelte - Squalificato Diekmeier, ancora fuori Adler, al quale si aggiunge anche Lasogga - fondamentale il suo gol per tenere vive le speranze contro lo Schalke. Non ci sono sorprese nell'undici di Gisdol, che abbassa Sakai e inserisce Ekdal con Gideon Jung in mezzo al campo. Davanti rientra Muller, tornano in panchina Jatta e Janjicic. Jonker dal canto suo non può contare sullo squalificato Bazoer, oltre a Bruma: sceglie un 4-2-3-1 a trazione offensiva, con Gerhardt sempre terzino sinistro e il trio formato da Blaszczykowski, Malli e Ntep alle spalle di Mario Gomez. Rientro fondamentale in mezzo al campo quello di Luiz Gustavo.

Lotta su ogni pallone. | Fonte immagine: Twitter @HSV
Lotta su ogni pallone. | Fonte immagine: Twitter @HSV

Primo tempo a due facce - L'impatto migliore sulla gara ce l'hanno i verdi di Sassonia, i quali attaccano con decisione e dopo 10 minuti chiamano Mathenia al primo grande intervento del match, in allungo per deviare un pericoloso diagonale di Gomez. Il portiere ex Darmstadt si fa notare anche a metà frazione, quando respinge di pura reattività una bomba di Blaszczykowski, ma viene bucato al 23' dal gran colpo di testa di Knoche, ispirato da un cross da destra di Sebastian Jung. Il gol subito sveglia l'Amburgo, che inizia facendosi vedere timidamente, ma poi alza il pressing e da un pallone recuperato nasce l'1-1: l'incertezza è di Wollscheid, Holtby imposta pennellando per Kostic, che arriva sul pallone col suo sinistro e buca Casteels. La gara si ribalta totalmente, sentono la paura i ragazzi di Jonker, mentre il Volksparkstadion spinge i padroni di casa, in fiducia ma incapaci di chiamare l'estremo olandese a parate miracolose. L'ultima parola del primo tempo ce l'ha dunque Malli, innescato da un fantastico Gomez: sinistro a giro in contropiede, palla che sibila a lato del palo di un nonnulla.

La ripresa, nella sua parte iniziale, vive più di episodi che nascono sui calci piazzati, con Mavraj protagonista da ambo le parti: nella metà campo offensiva calcia male da ottima posizione, in quella difensiva è provvidenziale per deviare di testa una rovesciata di Gomez. Il piano si mantiene costante, nessuna delle due squadre sembra volersi sbilanciare per rischiare: Gisdol inserisce Gregoritsch, un altro attaccante, il quale al 72' prova nuovamente da fermo, una punizione che Casteels tiene in presa facile. Cresce l'Amburgo negli ultimi giri d'orologio e a due minuti dal termine trova il clamoroso vantaggio con Waldschmidt, che incorna tutto solo sul secondo palo un cross perfetto di Kostic. Delirio al Volksparkstadion, l'Amburgo è salvo. Il Wolfsburg rischia ancora.