Il Lipsia è, per la prima, storica volta, in Champions League. Decisiva è la vittoria per 1-4 sul campo dell'Hertha Berlino, arrivata nel posticipo delle 18.30 del sabato della 32esima giornata di Bundesliga. Manca solo un punto per ipotecare anche il secondo posto, ma il traguardo raggiunto, da neopromossa, è già di prestigio. A decidere il match è una doppietta di Timo Werner, del solito Timo Werner. Nel finale l'autogol di Khedira offre nuova verve (relativamente...) al match, che si chiude comunque col successo ospite, ipotecato da una doppietta di Selke. Per l'Hertha, invece, un'altra sconfitta, la seconda consecutiva: il quinto posto ora è a rischio, la zona Europa League si fa sempre più una foresta.

Le scelte - Recuperi importanti per Dardai, che torna a comporre una difesa sensata, con Langkamp e Brooks in mezzo. Si rivede anche Stocker sulla trequarti, scala Dardai tra i due mediani. Qualche rotazione invece per Hasenhuttl, privo di capitan Orban: dietro, con Compper, gioca Upamecano. A sinistra va Bernardo, solamente panchina per Halstenberg.

Le occasioni non tardano ad arrivare, complici i ritmi alti, creati soprattutto dal dinamismo e dalla pressione del Lipsia, che con Sabitzer va vicino al colpo dopo cinque minuti, l'austriaco sbatte però sull'esterno della rete. All'undicesimo giro di lancette, però, il classe 1994 si fa perdonare: palla deliziosa a centro area per lo stacco magistrale del solito Timo Werner, troppo solo, ma perfetto nell'incornare lo 0-1. Si schiacciano all'indietro i RotenBullen, pronti a ripartire, ma i berlinesi palleggiano senza l'affondo giusto, così Sabitzer prova un'altra magata dalla corsia di destra, una botta da 30 metri che parte all'improvviso e scende di colpo, sorprendendo tutti ma non uno strepitoso Jarstein. Dopo la paura, l'occasione: Esswein trova il varco, Gulacsi abbassa la serranda. Situazione simile dall'altra parte, duello tra Werner e il portiere norvegese dell'Hertha, che resta in piedi fino all'ultimo e poi con un riflesso felino blocca la conclusione dell'ex Stoccarda.

Werner schiaccia lo 0-1. | Fonte immagine: Twitter @bundesliga_de
Werner schiaccia lo 0-1. | Fonte immagine: Twitter @bundesliga_de

Dopo l'intervallo, la squadra di Dardai si dimentica la testa negli spogliatoi e, in un minuto, ne combina di ogni tipo: inizia Esswein, che manda in porta Poulsen con un retropassaggio, sul danese di immola Jarstein. Pochi secondi dopo è invece il portiere a combinarla grossa, scivolando al momento del rinvio e servendo agevolmente di nuovo Poulsen, altruista ad appoggiare su Werner per lo 0-2. Il doppio svantaggio è una mazzata per i capitolini, che smettono di giocare e continuano a subire le iniziative del Lipsia, che, con l'autore delle prime due reti, sfiora anche il terzo. La partita scorre tra sostituzioni, ammonizioni - pesanti quelle a Brooks e Langkamp, diffidati e squalificati per l'impegno col Darmstadt - e iniziative che non portano a occasioni.

Nei minuti finali, dopo un buon cross di Werner su cui Selke non arriva per centimetri, la gara torna ad avere senso, perché uno sfortunatissimo Khedira devia la palla nella propria porta, in maniera fortuita e rocambolesca. Ci pensa un altro subentrato, Selke, a correggere l'errore del compagno, ripristinando due reti di vantaggio in contropiede. L'ex Werder decide poi di strafare, sfruttando un errore di Torunarigha che gli spalanca le strade della porta. 1-4 e gara agli archivi.

Il Lipsia vince, si toglie una grande soddisfazione e si carica per blindare il secondo posto. L'Hertha, invece, deve guardarsi sempre di più le spalle.