È fatta, ancora una volta. Il Bayern Monaco vince 6-0 in casa del Wolfsburg e festeggia con tre giornate d’anticipo la conquista del 27esimo Meisterschale della sua storia, il quinto consecutivo. Dopo il pareggio pomeridiano del Lipsia in casa con l’Ingolstadt per 0-0, alla squadra bavarese bastavano i tre punti per laurearsi campione di Germania, ma Lewandowski e compagni hanno voluto fare le cose in grande: apre Alaba su punizione, poi una doppietta del polacco chiude il primo tempo della Volkswagen Arena sullo 0-3; nella ripresa ci pensano Robben, Muller e Kimmich a completare il tabellino prima di scatenare le celebrazioni.
La vittoria del campionato non è mai stata in discussione, nonostante la sorprendente stagione del Lipsia che ha provato a fronteggiare il Bayern, fino allo scontro diretto all’Allianz Arena del 21 dicembre: un 3-0 senza appello maturato nei primi 45 minuti per cominciare a creare un solco fra le due, fino al +10 di ieri, incolmabile a 3 turni dal termine. 73 punti, frutto di 22 successi su 31 partite, 7 pareggi e sole 2 sconfitte, contro Borussia Dortmund ed Hoffenheim, con 79 goal fatti – miglior attacco del torneo – e 17 subiti – manco a dirlo, miglior difesa – con la possibilità di stabilire il nuovo record, che appartiene sempre al Bayern, realizzato nelle stagioni 2012-13 e 2014-15, con 18 reti incassate.
Robert Lewandowski guida la classifica cannonieri a quota 28, per ora a +1 su Aubameyang del Borussia, mentre Manuel Neuer è il portiere meno battuto e con uno score di 14 clean sheets. Per il capitano Philipp Lahm, questo è l’ottavo titolo di Campione di Germania: prima del ritiro già annunciato, diventa il calciatore che ha vinto più volte la Bundesliga, agganciando Kahn, Scholl e Schweinsteiger. Anche per il tecnico Carlo Ancelotti c’è da sorridere: ieri ha completato il poker di titoli nazionali vinti tra Italia, Francia, Inghilterra e Germania; gli manca la Liga, ma nell’esperienza al Real Madrid ha portato la decima Champions League.
Celebrazioni sì, ma al momento del bilancio non tutti sono soddisfatti: pesa l’eliminazione in semifinale di Coppa di Germania subita per mano del Borussia Dortmund ma soprattutto l’uscita ai quarti di finale di Champions League contro il Real Madrid, seppur con la parziale giustificazione dell’arbitraggio pessimo del Santiago Bernabeu. Ora si comincia a pensare già al futuro ed al necessario ringiovanimento della rosa: Lahm ha già annunciato il ritiro, Robben, nonostante una stagione super, ha compiuto 33 anni a gennaio, per Ribery una candelina in più lo scorso 7 aprile. In questo senso si leggono gli acquisti già ufficializzati di Rudy, classe ‘90, e Süle, classe ‘95, oltre che al riscatto di Coman, classe ‘96, dalla Juventus, con un occhio alla propria under-19, che ha vinto il campionato di categoria.