Sembrava un copione già scritto. Una prima parte di stagione in chiaroscuro, perseguendo risultati accettabili, per poi crescere, griffare la Bundesliga con mesi di anticipo, giungere al momento clou dell'anno nel miglior stato di forma possibile, centrando tutti gli obiettivi, come spetterebbe a quella che da molti, fino a due settimane fa, era considerata la miglior squadra d'Europa. Vuoi per la profondità e la qualità della rosa, vuoi per le straordinarie doti del proprio allenatore, vuoi per un campionato che da anni viene vinto senza difficoltà. Nessuno avrebbe immaginato che, a fine aprile, il Bayern Monaco avrebbe dovuto valutare la propria stagione come un qualcosa di incredibilmente vicino alla delusione.

Fonte immagine: Corriere dello Sport
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La compagine di Carlo Ancelotti, nel giro di otto giorni, ha mandato in fumo la Champions League e la Dfb-Pokal, sciupando l'opportunità non solo di arrivare ad un treble tutt'altro che impensabile, ma anche di confermare il dominio nazionale ottenuto lo scorso anno, la condizione necessaria per bollare la stagione come accettabile e, tutto sommato, di successo. Probabilmente i biancorossi vinceranno la Bundesliga, ma con il reale rischio di concludere con meno punti rispetto agli ultimi quattro anni. I bavaresi possono centrare quota 82 punti al massimo, ma con due trasferte complicate da affrontare, contro Wolfsburg e Lipsia. Gli score degli ultimi quattro anni, andando all'indietro, sono stati di 88, 79, 90 e 91 punti. In tre di questi quattro casi è arrivato anche il double con la Dfb-Pokal, nel 2012/13 addirittura il treble, avendo conquistato anche la Champions League.

Rimanendo sempre nell'ambito dei numeri e delle statistiche, ce ne sono altre due che colpiscono, relative alla stagione in corso. Per ben due volte il Bayern ha dovuto collezionare tre gare consecutive senza vincere - un evento raro, visto che non capitava dal maggio 2015 e, andando ancora più indietro, dall'aprile del 2014. Ben di peggio è accaduto nelle ultime cinque gare, nelle quali i bavaresi non sono mai riusciti a vincere. Per trovare un'altra striscia negativa del genere, bisogna riportare il calendario al 2000, diciassette anni fa. Un'eternità, dal punto di vista calcistico.

Fonte immagine: Sportskeeda
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La dirigenza ha spesso rinnovato la fiducia a Carlo Ancelotti nelle scorse settimane, ma la posizione dell'allenatore italiano non è più troppo solida, essendo arrivato in Germania per dominare, con l'obiettivo di regalare a Lahm e Xabi Alonso - i quali si ritireranno al termine della stagione - le migliori condizioni per tentare gli ultimi assalti alla Coppa dalle Grandi Orecchie. Rianimare (quasi letteralmente) Robben e Ribery, rendendoli nuovamente giocatori di primissimo piano dopo stagioni oscure, non è bastato, anche se inizialmente poteva sembrare una svolta. Ritrovare Thiago Alcantara al top - oggi è probabilmente il migliore al mondo nel suo ruolo - è stata un'ancora di salvezza in più di una circostanza.

Da tempo, in casa Bayern, il pensiero è rivolto anche al futuro, oltre che al presente, visto che il momento del ricambio generazionale si avvicina. Inizierà con i ritiri dei veterani di quest'estate, proseguirà con un mercato improntato soprattutto sui giovani (già in arrivo Sule e Rudy, riscattato Coman, sogno Brandt). In questo contesto, per un vincente naturale come Ancelotti può risultare più complicato del previsto raggiungere determinati obiettivi, anche se esistono buone probabilità che verrà confermato - anche perché trovare di meglio in giro è abbastanza complicato, se non impossibile.

Fonte immagine: Goal.com
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La prima stagione dell'ex tecnico di Milan, Chelsea, Psg e Real non rimarrà incisa nella storia, come era lecito aspettarsi. Si concluderà con una vittoria, in Bundesliga, che non sarà neanche la migliore, ma complici le difficoltà delle concorrenti risulterà comunque abbastanza netta. I record negativi, però, rappresenteranno un precedente troppo fresco per essere dimenticato a breve, specialmente per chi è storicamente abituato a vincere, come il Bayern Monaco.