La 172esima edizione del Derby della Ruhr ricalca la scorsa, l'altra stagionale, e quella ancora precedente. Ovvero, non regala né vinti né vincitori: finisce con un pareggio, il terzo consecutivo, il sentitissimo match della 26esima giornata di Bundesliga tra Schalke 04 Borussia Dortmund, un 1-1 che non accontenta nessuno. E non solo per il valore della partita, ma anche per questioni di classifica.

Le scelte - Classico 3-4-3 per Tuchel (imbattuto con lo Schalke) con Passlack che torna titolare; l'ultima volta era stata esattamente un girone fa, sempre nel derby. Davanti Kagawa e Dembelé a supporto del solito Aubameyang. Weinzierl risponde scegliendo il 4-2-3-1 e rinunciando a mettersi a specchio: esordisce in Bundesliga Coke sulla destra di difesa dopo il lungo infortunio, con Kehrer confermatissimo a sinistra. Caligiuri, Goretzka e Choupo-Moting supportano Burgstaller.

Ritmi altissimi da ambo le parti e capovolgimenti di fronte continui, soprattutto cavalcando le falcate degli esterni offensivi gialloneri. I padroni di casa oscillano tra i lanci lunghi e le giocate di un Goretzka on fire; manca però precisione in avanti, sia da una parte che dall'altra. Lo scorrere dei minuti strizza poi l'occhio a una maggiore riflessività e meno istinto, quest'ultimo accentuato solo al giro di boa del primo tempo da un'uscita decisiva di Fahrmann per fermare Dembelé, presentatosi in piena area. Il francese è una spina nel fianco (tanto per cambiare) nella difesa dei minatori, alla mezz'ora arriva di nuovo alla conclusione, stavolta con un destro a giro che sibila di centimetri al lato del palo. Al 34' si vede per la prima volta anche un Aubameyang a dir poco nascosto, con un destro rasoterra da buona posizione per chiudere un contropiede: Fahrmann, di nuovo, risponde presente. Nel finale di primo tempo subentra anche un pizzico di nervosismo, che non aiuta certamente una partita abbastanza in discesa dal punto di vista dell'intensità.

Contrasti e gioco duro. | Fonte immagine: Twitter @Bundesliga
Contrasti e gioco duro. | Fonte immagine: Twitter @Bundesliga

La ripresa inizia col botto, perché in un minuto, il 53', la partita prende una direzione: Burgstaller in area controlla e si gira, ma in modo macchinoso, calciando lento tra le braccia di Burki; dal portiere svizzero si avvia l'azione che porta allo 0-1, chiusa da una triangolazione tra Dembelé, Kagawa e Aubameyang, con quest'ultimo ad appoggiare in porta. Lo Schalke reagisce, anche di nervi, chiamando di nuovo Burki ad un grandissimo intervento sulla linea, su azione da corner; come fosse un film, rischia però di ripetersi il copione precedente, con il contropiede del Bvb: stavolta però l'attaccante gabonese sbaglia tutto, regalando palla a Howedes cercando un assist inutile a Dembelé. Weinzierl prova a scuotere i suoi con il doppio cambio offensivo: Schopf e Meyer per Coke e Stambouli. Risultati immediati, pochi. Anzi, è ancora il solito incredibile Dembelé a divertirsi e divertire, colpendo un palo col destro a giro e poi tentando un assist di rabona non lontano dalla riuscita.

È un derby della Ruhr particolare, però, dove chi sbaglia paga, per davvero: al 77', due giri d'orologio dopo il legno giallonero, arriva il pareggio dello Schalke. Su azione da corner, Goretzka pulisce un pallone che serve poi all'accorrente Kehrer, destro secco rasoterra sul primo palo, Burki beffato e Arena AufSchalke in delirio per il primo gol in Bundesliga del ventenne, alla decima presenza, la settima da titolare. Il pareggio restituisce nuova verve, il finale è anche ricco di nervi che saltano, faccia a faccia poco sereni e tante proteste dei padroni di casa, per un fallo di mano dubbio in piena area del Dortmund. Non può essere altrimenti: il pareggio non serve a nessuno, ma ambedue le compagini devono accontentarsi. Il Borussia perde il terzo posto, scende al quarto, -1 dall'Hoffenheim terzo e -5 dal Lipsia secondo, ma a +7 sull'Hertha quinto. Lo Schalke frena l'inseguimento all'Europa League, che dista comunque solo tre punti, mentre dietro ne guadagna uno sul sedicesimo posto, lontano cinque lunghezze.