Europa League - Il derby del Belgio è del Genk: 2-5 sul campo del Gent e qualificazione in cassaforte

Dopo un botta e risposta tra Malinovskiy e Kalu, si scatenano i ragazzi di Stuivenberg: Colley, Samatta e Uronen fanno 1-4 all'intervallo. Nella ripresa Coulibaly prova a dare speranze ai suoi, dilapidate da Perbet, che sbaglia un rigore (dopo aver sbagliato un gol a porta vuota a inizio partita). Di nuovo Samatta archivia partita e, forse, qualificazione.

Europa League - Il derby del Belgio è del Genk: 2-5 sul campo del Gent e qualificazione in cassaforte
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Di Giorgio Dusi

Era una delle partite più attese della serata di Europa League, quella tra Gent Genk. Col senno di poi, probabilmente risulterà l'ottavo di finale con meno equilibrio, almeno stando alla gara d'andata, disputata alla Ghelamco Arena, casa dei de Buffalo's, battuti con un rotondo 2-5 da un grande Racing, dominante nel primo tempo e cinico nella ripresa, nonostante qualche rischio corso di troppo.

L'urlo di Samatta.
L'urlo di Samatta. | Fonte immagine: Twitter @Nieuwsblad_be

Le scelte - Propone un 3-3-1-3 van Haezebrouck, ma non può disporre di Milicevic e Renato Neto. Qualche sorpresa, non solo nel modulo: panchina per Foket e Dejaegere, dal primo minuto spazio per Kalu, Verstraete e Matton. Pesano invece per gli ospiti le assenze - già note - di due cardini quali Susic e Karelis: Stuivenberg ripropone lo stesso undici che sabato ha battuto 2-1 il Brugge, con Boetius a completare il tridente sulla corsia mancina, vincendo il ballottaggio con Trossard.

Intensità ed errori - Pronti-via ed il Gent potrebbe già andare avanti, non fosse che Perbet manca un clamoroso tap-in da pochissimi passi, in seguito ad una respinta di Ryan sulla botta di Saief. L'esterno israeliano si fa vedere anche al 14', trovando nuovamente la risposta del portiere australiano. Il Genk rimane sornione, lancia solo qualche avvisaglia con un Samatta poco cinico, mancando prima un tocco in mezzo all'area e poi un colpo di testa.

Botta e risposta - Abbastanza a sorpresa, gli ospiti riescono a stappare la gara, al primo tiro in porta pericoloso: è Malinovskiy a disegnare una traiettoria perfetta su punizione, dai 25 metri col sinistro. Un bacio al palo e palla in rete, imprendibile per Kalinic. La reazione del Gent è a dir poco veemente: sei minuti dopo, una deviazione di Brabec su cross del solito Saief manda la sfera sulla traversa, per poi cadere sui piedi di Kalu, che calcia forte sul primo palo, addosso a Ryan, il quale non evita la rete e si prende diverse responsabilità.

La splendida punizione di Malinovskiy che sblocca la partita.

Dilaga il Genk - Al gol subito corrisponde la contro-reazione dei ragazzi di Stuivenberg, che prima sfiorano l'1-2 con Boetius - Kalinic c'è -, poi lo trovano grazie a Colley, e stavolta Kalinic non solo non è sulla traiettoria, ma è anche disastroso: esce senza ragioni particolari, lascia la porta sguarnita e per il centrale gambiano è un gioco da ragazzi appoggiare il nuovo vantaggio. Può poco invece il portiere croato sull'1-3, che puntuale si presenta al 41': la sua difesa sbaglia il fuorigioco, Boetius pennella per Samatta, che controlla di petto e segna il primo gol in Europa League (preliminari esclusi) un rigore in movimento. I De Buffalo's sono al tappeto, lasciano praterie e nel primo minuto di recupero arriva anche il quarto gol, con il terzino sinistro Uronen, che ha tutto lo spazio e il tempo per mirare e calciare in porta, gelando nuovamente l'estremo avversario. 1-4 all'intervallo e record, mai nessuno aveva chiuso un primo tempo in Europa League con quattro gol all'attivo.

Gestione, illusione, sprecone - Il primo quarto d'ora della ripresa è puro appannaggio degli ospiti, che governano senza alcun problema, non pungono ma nemmeno soffrono, anche perché l'unico in grado di accendere la luce, tra le file del Gent, è Saief. Non è un caso che sia un suo assist dalla corsia mancina a dare un minimo di speranza ai suoi, all'ora di gioco: pennella col destro per la testa di Coulibaly, che finalizza il 2-4. Il gol spaventa gli ospiti, restituisce fiducia ai padroni di casa: Kalu al 68' si procura addirittura un rigore danzando in mezzo all'area, regalando a Perbet la chance di riaprire del tutto il match, ma il 24 calcia malissimo e Ryan ha tutto il tempo per distendersi e parare.

E non era ancora tutto.

Partita (e non solo) in cassaforte - L'errore dell'ex attaccante del Villarreal regala al Genk la chance di lanciare i titoli di coda sulla partita e forse sulla qualificazione: Buffel, entrato in campo all'intervallo, serve di nuovo Samatta, che con il tap-in zittisce la Ghelamco Arena. Gli ultimi venti minuti si trascinano tra sostituzioni e ritmi più che bassi. Da segnalare solo l'espulsione di Esiti per doppio giallo. Il Racing mette le mani su partita e qualificazione.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]