QUITO - Dopo ben 33 anni, è arrivato il successo del Brasile in terra ecuadoregna: in una partita già decisiva per la qualificazione ai prossimi Mondiali di Russia, la "Selecao", guidata dal nuovo C.T. Tite, si è sbarazzata dell'Ecuador padrone di casa per 3 a 0, confermandosi nei piani alti del raggruppamento e compiendo un importante passo verso l'obiettivo prefissato. Non è bastato ai padroni di casa il vantaggio del fattore campo: i 2800 metri di altitudine dello stadio Olimpico Atahualpa non hanno generato la benchè minima paura nella nazionale verdeoro. Per l'Ecuador, questa è la seconda sconfitta consecutiva e, se due partite fa, la qualificazione sembrava una formalità, ora di sicuro non lo è più: sono finiti i jolly per la squadra di Quinteros, che non potrà fallire col Perù se vuole evitare brutte sorprese.
I padroni di casa scendono in campo col 4-4-1 con Bolanos dietro l'unica punta Caicedo. I verdeoro rispondo col 4-3-3: in attacco spazio al tridente composto da Wilian, Gabriel Jesus, vero mattatore della serata e, Neymar. Primo tempo abbastanza equilibrato: è l'Ecuador che si fa vedere maggiormente dalle parti di Alisson, con cross provenienti soprattutto da Montero e Bolanos, che però Caicedo non riesce mai a girare in porta. Il Brasile regge senza particolari rischi e, si affaccia in area avversaria con qualche timida sortita di Gabriel Jesus. Il primo tempo finisce quindi 0-0, specchio dell'equilibrio in campo tra le due formazioni.
Nella ripresa inizia lo show verdeoro: è Neymar a dare il primo squillo alla partita con un tiro di sinistro su punizione, dopo due minuti gioco, che esce di pochissimo a lato. Al 64esimo si ripete Marcelo con un missile terra-area che va sul fondo: Quinteros decide di cambiare, inserendo Ibarra per un evanescente Caicedo, per cercare di impensierire con forze fresche un Brasile sempre più in crescita. Ma al 70esimo assistiamo la svolta: Dominguez atterra in area un calciatore della "Selecao". Ammonizione e calcio di rigore che Neymar trasforma per lo 0-1. Nonostante l'espulsione di Paredes per doppia ammonizione, l'Ecuador riesce a rendersi pericoloso con Bolanos al 79esimo, che da fuori impegna severamente Alisson. Ma le azioni offensive poco concrete prodotte dai locali, danno il "la" al raddoppio del Brasile: all'87esimo Gabriel Jesus chiude i giochi con un bel colpo di tacco che batte il portiere. E con l'Ecuador gettato in avanti, arriva la doppietta personale per il talento del Manchester City che, al 92esimo, con un bel tiro dalla distanza, ipoteca definitivamente il match sullo 0-3. Ora per i verdeoro spazio all'esame Colombia: un autentico crocevia per quello che sarà il cammino delle due squadre.