International Champions Cup, New Jersey. Zinedine Zidane ritrova Carlo Ancelotti, il Real ritrova il Bayern. Storie di Champions, di oggi e forse di domani. L'eroe della Decima, il pacioso Carletto, e il campione vestito a festa per l'Undecima, il mago Zizou. Vicini, sulla panchina del Madrid, ora avversari. Zidane impara da Ancelotti, ne segue idee e principi, poi esce dalla penombra e si prende il Bernabeu. Elegante, in panchina come in campo, pronto a piegare il bello all'utile, bravo ad evitare la morsa della polemica, a sfidare, talvolta, addirittura Florentino. In nome della vittoria. Zidane vince come Ancelotti, ma la conferma, com'è noto, è altra cosa. Sulla strada di Coppa, attenzione al Bayern, non più di Guardiola, ma di Carlo. Anche in Baviera la Champions è ormai un'ossessione. L'uomo giusto è Ancelotti, specialista d'Europa. 

Il Real si avvicina alla Supercoppa Europea - in programma il 9 agosto contro il rinnovato Siviglia - con non pochi dubbi. Ronaldo convive con l'infortunio patito nell'ultimo atto dell'Europeo di Francia e non è a disposizione. Come lui, Pepe, Bale, Kroos, Keylor Navas e Benzema. Il mercato è al momento in sordina, nessun colpo in entrata, eccezion fatta per il ritorno di Morata. Un immobilismo preoccupante, specie per una piazza come Madrid, abituata a fuochi d'artificio. Discorso diverso in Baviera. Il Bayern conferma la perfetta organizzazione. Botti in apertura - Hummels e Renato Sanches - conferma dei principali interpreti, squadra al completo già ai primi di luglio. Ancelotti può quindi lavorare senza patemi, in attesa del rientro a pieno regime di tutti gli effettivi. 

Dato il tenore del confronto - amichevole sì, ma nessuno vuole sfigurare - spazio a giocatori di primo piano. Poche concessioni da ambo le parti. Zidane propone tra i pali Casilla, con Ramos a guidare la linea a quattro di difesa. Dopo i problemi fisici del recente periodo, Varane insegue la miglior forma, esterni bassi Carvajal e Marcelo. Con il metronomo Casemiro, spazio a Kovacic in mediana. Occasione ghiotta per il talento croato. Nel 4-4-2 blanco, laterali di centrocampo Asensio e Lucas, con Diaz ad affiancare Morata davanti. 

Ancelotti - dopo la scorpacciata con l'Inter, quattro gol nel solo primo tempo - ripropone i giovani Benko e Green nel settore offensivo, con Pantovic e il "vecchio" Ribery a completare l'assetto d'attacco. Vidal e T.Alcantara nella zona nevralgica del campo, Starke difende i pali. Alaba prende la corsia mancina, sul fronte opposto Rafinha, mentre J.Martinez - al centro della difesa - ha compiti di impostazione. Completa l'undici Feldhahn.