Dal basket al calcio, passando da LeBron James e Stephen Curry a Clint Dempsey e Lionel Messi: gli States voltano pagina, dopo la scioccante ed emozionante gara-7 che ha consacrato - definitivamente - l'asso dei Cleveland Cavaliers nella storia del gioco. Così come quei Cavs, anche gli USA del calcio - o soccer, come si usa da quelle parti - ha poca tradizione, quasi nessuna storia. Nessuna vittoria, poche soddisfazioni nell'arco di una giovane squadra che cerca di scalare i vertici del football mondiale. Alla vigilia della kermesse statunitense, la squadra di Klinsmann padrona di casa era chiamata a scacciare i fantasmi della pressione e confermare i progressi di un movimento sempre crescente negli ultimi, lanciandosi verso il Gotha del calcio sudamericano e, perché no, verso un risultato mai ottenuto.
Senza paura, fieri del cammino fin qui ottenuto, gli Stati Uniti si trovano davanti a chi - nel corso della storia del gioco - ha sempre avuto un ruolo privilegiato, da protagonista. L'Argentina di Messi ha storia e tradizione, successi continentali ed intercontinentali, giocatori di calibro superiore, mondiale. Il piccolo Davide contro l'enorme Golia, anche se le proporzioni fisiche dei protagonisti - soprattutto quelle della Pulce - screditerebbero questo accostamento. A Houston, va in scena - ore 3 in Italia - la prima semifinale, ricca di fascino, della Copa America del Centenario, che decreterà l'arrivo in finale della Cenerentola di casa, oppure della favorita numero uno al trono.
Percorsi diversi quelli di USA ed Argentina, con i primi che hanno strappato il primo posto alla Colombia nel proprio raggruppamento soltanto al termine dell'ultima giornata. Senza sosta, invece, il percorso dell'Albiceleste, che fin dalla prima gara contro il Cile ha dimostrato di volere fortemente la rivincita dopo quanto successo nella lingua di terra cilena nella passata edizione. Higuain e compagni - nonostante l'infortunio occorso a Di Maria - hanno sbaragliato la concorrenza con presunzione e vigoria, senza mai voltarsi alle spalle. Maggiormente tortuoso - invece - il cammino degli Stati Uniti, forgiatisi nel girone prima di avere la meglio con coraggio e abnegazione dell'Ecuador dei Valencia.
Che partita sarà?
Inevitabile pensare che sarà l'Argentina a fare la gara, con Messi largo sulla destra ad aprire gli spazi - come in occasione del gol dell'1-0 di Higuain - per il Pipita e Banega. L'America - dal suo canto - proverà a chiudere le linee di passaggio e ripartire in velocità sugli esterni, sfruttando inoltre la carica dei 60 mila di Houston. I texani sosterranno la causa del soccer di casa a spron battuto, nella speranza di porre parzialmente rimedio anche alle falle difensive di una nazionale che non sempre è esemplare nel quartetto difensivo, spesso distratto e poco equilibrato. L'Argentina di certo non se la passa meglio, con la vinotinto che nel finale di primo tempo ha messo a nudo le pecche di una squadra che quando cala di intensità e concentrazione, lascia varchi molto aperti alle folate degli avversari. Occasione dunque ghiotta per la velocità di Pulisic e Zardes, protagonisti assoluti nelle quattro gare fin qui disputate.
Le ultime dai ritiri
Quattro le novità di formazione per gli Stati Uniti di Klinsmann, che deve rinunciare a tre pedine fondamentali: Jones, Wood e Bedoya sono squalificati e, con ogni probabilità, saranno Nagbe e Pulisic, con Beckerman che scalpita e potrebbe aggiungere muscoli e fisicità alla mediana statunitense. Da non scartare affatto il cambio di modulo, con Besler che potrebbe aggiungersi alla linea difensiva. Torna dal primo minuto Yedlin, espulso nell'ultima gara del girone contro il Paraguay: il terzino a lungo cercato dalla Roma si riprenderà il suo posto sull'out di difesa.
Un solo dubbio di formazione per il Tata Martino, che deve scegliere tra Biglia e Augusto Fernandez. Il mediano della Lazio è in fase di recupero, ma non è certo di prendere parte al match dal primo minuto. Confermato lo schieramento con il solo Higuain davanti, con Messi e Banega ad inventare alle sue spalle. Gaitan - squalificato - dovrebbe essere sostituito da Lamela, ma Lavezzi scalpita alle spalle dell'ex giallorosso. Quartetto difensivo confermato davanti a Romero, con Otamendi e Funes Mori che agiranno centralmente davanti all'ex Sampdoria.
Le probabili formazioni
Stati Uniti: (5-3-2): Guzan; Yedlin, Cameron, Brooks, Besler, Johnson; Bradley, Beckerman, Nagbe; Dempsey, Zardes. CT:Klinsmann
Argentina: (4-3-3): Romero; Mercado, Otamendi, Funes Mori, Rojo; Fernandez/Biglia, Mascherano, Banega; Messi, Higuain, Lamela. CT: Martino