Una settimana, sportivamente parlando, decisiva, quella che stiamo vivendo, con le due competizioni continentali pronte a dirci quali saranno le quattro magnifiche che proveranno a conquistare le ambite coppe.
Parlando delll'Europa League, tanti spunti interessanti dalle due semifinali, novanta minuti tra collettivi agguerriti e sicuramente poco inclini a deporre prematuramente le armi. La gara più incerta, per forze in campo e per location, sarà sicuramente Liverpool-Villarreal. Gli uomini di Klopp infatti, dopo un'andata passata ad attaccare e conclusasi con la beffa di Adrian al 96', proveranno a superare in casa l'arcigno sottomarino giallo, in un Anfield Road sicuramente tinto di rosso e pronto a strasformarsi in bolgia festosa. Il Liverpool dovrà vincere con più di un gol di scarto, cercando però di evitare i pungenti contropiedi ospiti che tanto hanno fatto male nel precedente scontro diretto. Gli inglesi, vera punta di diamante di questa competizione, hanno spesso faticato, alternando gare perfette e blackout imprevedibili. Più costanti, invece, gli spagnoli, saldamente quarti in Liga ed abili a trovare un proprio equilibrio in quel 4-4-2 tanto tornato di moda quest'anno. Analizzando a freddo la gara, si può facilmente intuirne il leitmotiv, con il Liverpool pronto ad aggredire attaverso il suo 4-2-3-1 e con il Villarreal deciso a reggere l'urto per poi ripartire. Inglesi favoriti, ma occhio alla sorprese.
Nella seconda semifinale, quella che vedrà lo Shakthar ospitato da un Siviglia (quasi) imbattibile in coppa, sembra tutto già scritto. I ragazzi di Emery, infatti, fanno del Sanchez-Pizjuan il loro fortino, dimostrandosi dunque compagine difficile da arginare in casa. Lo ricorda bene la Juventus, che l'8 dicembre scorso uscì sconfitta proprio grazie ad un gol dell'ex Llorente nella gara che di fatto regalò il terzo posto del girone agli spagnoli. Difficile, dunque, considerando anche il 2-2 dell'andata, prevedere il colpo grosso del Donetsk, secondo nel proprio campionato ed ancora stordito dalle numeros cessioni che negli ultimi tempi hanno di molto ridimensionato la rosa. Si prevede dunque una sfida difficile per gli ospiti, che dovranno avere la pazienza di affondare nel momento giusto, pungendo e scappando dietro come usava fare la FARC durante la guerra marxista-colombiana. Il modulo adottato dalle due squadre dovrebbe essere lo stesso, il 4-2-3-1, la differenza la faranno dunque le motivazioni dei singoli. Per ora meglio il Siviglia, occhio però a quella vecchia volpe di Mircea Lucescu.