Distorsione di primo grado alla caviglia destra. Salta il doppio impegno con la Nazionale, Paul Pogba torna in Italia e si affida allo staff bianconero per ritrovare la miglior condizione in vista del duello con l'Inter in programma alla ripresa.
La Francia affronta, questa sera a Nizza, l'Armenia, prima della gara di Copenaghen con la Danimarca. Due amichevoli, per migliorare l'unità del gruppo e scovare la giusta ricetta in vista dell'appuntamento della prossima estate. I galletti giocano sul verde di casa, sono quindi di diritto qualificati alla competizione.
L'assenza di Pogba in mediana non complica i piani di Deschamps, ma stoppa la voglia di rivalsa del ragazzo. La stagione corrente, al momento, respinge le velleità da padrone di Paul, oppresso dal peso dei numeri e della responsabilità. Il campioncino leggero, sbarazzino, cede il posto al talento costretto a decidere, sempre e comunque. Il 10, i milioni, ben 100. Storia e cifre, schiaffi che incrinano la sicurezza di Pogba, fiero di vestire i panni del leader, ma forse non pronto per un terremoto di questa portata.
In Nazionale, lo scenario muta, Pogba è Pogba, con pregi e difetti. Eccede, talvolta, ma ai giocatori di classe superiore è consentito. Gioca mezzala, in un centrocampo a tre in cui Matuidi è la roccia e Cabaye il metronomo (rientro questa sera di L.Diarra, può essere lui la viariabile di mezzo). Pogba gioca un passo indietro ai tenori d'attacco, ha spazio per inserirsi, spaccare la partita.
In Italia, si chiede al francese un salto di qualità. Diventare uomo squadra, esempio, trascinatore. Il tempo è dalla parte di Pogba, la giocata, seppur seducente, non basta più. Paul sveste il blu di Francia e indossa la 10, zebrata. All'orizzonte l'Inter, caviglia permettendo, il primo esame.