Non sarà la stessa Colombia del Mondiale brasiliano di un anno fa, ma Josè Pekerman, vecchio lupo del Mondo del Calcio, sa bene che in competizioni come questa Copa America, equilibrata come non mai, serve pazienza e unione di intenti per arrivare in fondo. Nell'immediato post partita della sfida contro il Perù, terminata con un pareggio a reti inviolate, il cittì sottolinea la difficoltà della gara e l'importanza della qualificazione, tirando ovviamente acqua al suo mulino. 

"Abbiamo fatto tutto il possibile per portare a casa la vittoria, ma non ci siamo riusciti. Non si può castigare una squadra tre giorni dopo la vittoria contro il Brasile e crocifiggerla per non aver battuto il Perù". 

L'allenatore argentino chiede pazienza, calmando i bollenti spiriti della stampa locale che chiede ovviamente di rivedere il bel calcio offerto dalla Cafetera soltanto un anno fa, dove mise in mostra tutte le qualità dei singoli come Cuadrado e James che stanno facendo molta più fatica nella Copa America in corso d'opera. 

"Siamo stati chiusi perché era ovvia l'importanza del match. Se avessimo subito gol rischiavamo l'eliminazione. Tuttavia abbiamo pressato i nostri avversari, siamo usciti alla distanza con una discreta prestazione per atteggiamento e mentalità cercando comunque la vittoria, ma non siamo riusciti a sbloccare il match. L'infortunio di Valencia è stato la chiave della partita, era molto importante per noi. Abbiamo dato fondo a tutte le energie per raggiungere l'obiettivo, ma a volte non lo raggiungi". 

Adesso la strada per la Colombia si fa in salita. Il terzo posto del girone mette di fronte ai Cafeteros l'avversaria peggiore che potesse capitare. L'Argentina, squadra favorita per la conquista del torneo, sarà l'avversaria che venerdì notte a Vina del Mar i colombiani dovranno superare per raggiungere le semifinali.

Un obiettivo sicuramente difficile, ma non lontanissimo dalla portata di Rodriguez, Falcao e compagni. La pressione sarà tutta sull'Albiceleste, con la Colombia che proverà ad approfittarne qualora la squadra di Martino lo concedesse. A patto di rivedere, però, la squadra del Mondiale. Bella e spumeggiante.