Un incubo estivo, un ricordo sbiadito che riaffora prepotente dalle ceneri del passato. Il Brasile si gioca la Copa America senza Neymar.
Contro il Venezuela, 90 minuti che separano il baratro dalla possibile redenzione. Il pensiero corre veloce alla semifinale mondiale, quando la Selecao, a casa, incontra la corazzata Germania e incappa nella sconfitta più cocente della storia recente. Le telecamere inseguono O'Ney, il fenomeno, costretto a osservare la caduta da fuori.
La scena si ripete, qui. In Cile, la Copa America chiude le porte a Neymar, cancella il duello con Messi per il regno del Sudamerica. Il brasiliano, inebriante nell'esordio col Perù, si consegna alle pagine nere delle storia per la brutta reazione con la Colombia. Il colpo a Murillo costa 4 turni di squalifica, questa la decisione della Conmebol, la Commissione disciplinare della Copa America, in merito ai fatti accaduti. In giornata, è atteso il ricorso verdeoro. Il Brasile punta allo sconto per riavere Neymar almeno nelle fasi decisive del torneo.
Le 4 giornate sono in realtà una somma tra le 3 del gesto violento e quella ottenuta per somma di ammonizioni. 2, invece, i turni comminati a Carlos Bacca. Il colombiano, "immerso" nel parapiglia finale, a contatto con Neymar, può quindi tornare a disposizione per la semifinale.
Senza Neymar, con qualcosa da dimostrare. Il Brasile si riscopre nudo, senza idoli da venerare, improvvisamente fragile. Dunga, scuro in volta, sente l'odore acre del fallimento.