La Colombia di Pekerman aveva un solo risultato a disposizione nella gara di questa notte contro il Brasile e, grazie ad una bella e convincente prova di squadra, si è portata a casa la vittoria prendendosi finalmente la rivincita sportiva dopo l'eliminazione dello scorso anno contro la Seleçao al Mondiale brasiliano. Uno dei protagonisti della sfida di ieri sera è stato, senza alcun dubbio, il terzino destro della squadra colombiana: Juan Camilo Zuniga. 

Il funambolo della fascia destra spinge come un forsennato, corre, scatta, difende, diagonali perfette, marca Neymar e, per una buona parte della gara, riesce anche ad arginale e limitare il talento dell'attaccante del Barcellona. 

Tuttavia c'è chi non è contento della presatazione del calciatore colombiano. A Napoli tifosi e addetti ai lavori continuano ad interrogarsi sul mistero che aleggia attorno alle condizioni del terzino destro acquistato dal Siena. Da una parte c'è lo Zuniga colombiano: calciatore prezioso, tecnica sopraffina, fisico piazzato, spinta ma anche copertura; dall'altra c'è quello che quando sente odore di Napoli sembra essere un malato immaginario. 

Nelle ultime due stagioni, da quando si infortunò nella trasferta di Champions League contro l'Arsenal e gli venne inoltre rinnovato il contratto, le apparizioni di Zuniga in maglia azzurra sono sempre più casuali e sporadiche: 18 presenze, la metà di quelle che ha collezionato tra Mondiali e questo inizio di Copa America con la Seleccion Colombiana. 90 minuti contro la Vinotinto all'esordio, 90 ieri contro il Brasile. Intensi, duri, dove si è visto il vero Zuniga, quello che manca a Napoli da due anni. 

Chi è il vero Zuniga? Il desaparecido azzurro o il terzino della Colombia?