Finalmente si entra nel vivo della Copa America 2015: dopo la prima giornata della fase a gironi, si può già ragionare in ottica classifica. Nel Gruppo A il Cile, con quasi il vuoto intorno a sè, è primo dopo aver battuto l'Ecuador, ultimo a zero punti. Bolivia e Messico si sono spartiti un punto in un pari privo di emozioni. Oltre alla Roja, che probabilmente sarà dominante nel girone, le selezioni rimanenti si daranno battaglia per il passaggio al turno successivo come seconda classificata. L'Ecuador, nonostante la sconfitta, è la squadra con più possibilità di andare avanti, e questa sera, alle 23 italiane, sfiderà una Bolivia che non vuole vendere facilmente la pelle. La Verde sa chiudersi bene, la Trì ha un grande potenziale offensivo: ci aspetta una partita da non perdere.
ECUADOR - In conferenza stampa, il Ct Gustavo Quinteros, affiancato da capitan Walter Ayovì, ha subito chiarito quali siano le priorità della Trì: costruire una squadra coesa e valida per giocarsi le qualificazioni a Russia 2018. Andare avanti nella competizione sarebbe un sogno, ma il tecnico è saldamente con i piedi per terra, e ha evidenziato come ci siano squadre più forti e come la sua Trì abbia avuto meno tempo di altre formazioni per prepararsi. Quinteros ha avuto modo di togliere qualche dubbio ai giornalisti sull'assetto dell'Ecuador anti-Bolivia: la formazione sarà la stessa che ha affrontato il Cile nella gara inaugurale, eccetto il probabile inserimento di Quiñonez al posto di Lastra, al fine di creare affiatamento e correrggere gli errori commessi all'Estadio Nacional in modo capillare. In dubbio per questioni fisiche Frickson Erazo, acciaccato in allenamento, che però sembra in grado di giocare. Salvo stravolgimenti, vedremo quindi confermata la coppia d'attacco Valencia-Bolaños, supportata da due esterni a trazione anteriore, Jefferson Montero e Fidel Martinez. Ci sarà anche il fiducioso Ayovì, che ha spiegato in conferenza come i giocatori cercheranno il risultato dal primo minuto per ottenere l'obiettivo del passaggio del turno. Quinteros, infine, godrà di un vantaggio non indifferente: da ex ct della Bolivia, conosce bene gli avversari e cercherà di metterli in difficoltà sfruttando i loro punti deboli.
ECUADOR (4-4-2): Dominguez; Paredes, Erazo, Achilier, W. Ayovi; Montero, Noboa, Quiñonez, Martinez; Bolaños, E. Valencia. Allenatore: Quinteros.
BOLIVIA - Mauricio Soria arriva alla seconda gara di questa Copa America tirando un sospiro di sollievo: due dei migliori uomini della sua Bolivia, Marcelo Moreno e Jhasmani Campos, rimasti acciaccati durante la sfida contro il Messico, sono a completa disposizione per il match contro l'Ecuador. Da questi punti fermi riparte la Verde, che vedremo in campo con un undici totalmente riconfermato salvo ritocchi dell'ultimo minuto, come l'eventuale inserimenti di Pablo Escobar al posto di Campos. El Loco Soria deve far fronte alla cattiva tradizione della sua selezione contro la Trì, che non vince dal 1997: la regola imposta dal ct è quella di non guardare indietro e giocare come la Bolivia sa fare, sperando in un pizzico di precisione e fortuna in più, che avrebbe condotto la Verde verso un risultato migliore nella gara con il Messico. La gara è fondamentale per entrambe le squadre: la Trì deve abbandonare l'ultimo posto e fiondarsi all'inseguimento del Cile, mentre la Bolivia cerca il secondo risultato utile consecutivo, che porterebbe punti preziosissimi in un girone tecnicamente modesto e potenzialmente sorprendente.
BOLIVIA (4-2-3-1): Quiñonez; Hurtado, Raldes, Zenteno, Morales; Chumacero, D. Bejarano; Pedriel, Campos, Smedberg-Dalence; Moreno. Allenatore: Soria.
PRECEDENTI - Come detto, l'ultimo successo boliviano contro l'Ecuador è datato 1997, quando nella sorprendente Copa America che vedrà la Verde perdere in finale contro il Brasile, la Trì fu battuta per due reti a zero. L'ultimo scontro, in amichevole, fu un'imbarcata da parte dell'Ecuador, che liquidò la Bolivia con un 4-0, mentre, risalendo all'ultima gara ufficiale, troviamo un 1-1.
STADIO - L'Estadio Elìas Figueroa di Valparaìso, che ospiterà il match tra Ecuador e Bolivia, nasce sicuramente sotto una buona stella: fu inaugurato il 25 dicembre 1931, con una sfida tra una rappresentativa di giocatori di Valparaiso contro il Badminton, club che all'epoca bazzicava i piani alti del calcio cileno, ora decaduto nelle serie minori. L'impianto, che ora conta circa 20.000 posti dopo vari lavori di miglioramento, conserva al proprio interno pezzi importanti di storia cilena, calcistica e non: durante la dittatura di Pinochet, come l'Estadio Nacional, fu utlizzato come centro di tortura. Oggi ospita le gare casalinghe del Santiago Wanderers, squadra della Primera Division Chilena, e all'interno del museo dello stadio è possbile incontrare il calco nel cemento dei piedi del più grande giocatore cileno di tutti i tempi, Elìas Figueroa, al quale è intitolato lo stadio. Difensore centrale straordinario, Franz Beckenbauer in attività si definì il "Figueroa d'Europa", per dare un'idea dell'impatto di questo storico giocatore, che vinse in Uruguay con il Peñarol, in Brasile con l'Internacional e in Cile con il Palestino.