Una partita che vale una stagione. E’ proprio il caso di Napoli – Dnipro, anche se ci sarà comunque una gara di ritorno da giocare. Per i partenopei, quarti in campionato, arrivare in finale di Europa League è la parola d’ordine, soprattutto perché attraverso la vittoria di quest’ultima potrebbe arrivare la qualificazione alla prossima Champions League, difficile da raggiungere attraverso il campionato di Serie A. La squadra allenata da Rafa Benitez si troverà di fronte un Dnipro agguerrito, che, partendo sfavorito, non avrò nulla da perdere. La squadra di Markevich ha stupito tutti raggiungendo la semifinale, anche se il cammino fatto fin qui non è stato di quelli più complicati. In ogni caso sarà una sfida da prendere con le pinze e da giocare su 180 minuti, quindi, mai come in questo momento, il Napoli deve fare tesoro del cosiddetto “Sin Prisa Sin Pausa” del maestro Benitez.
Ma veniamo al lungo cammino delle due squadre in Europa League, partendo dai padroni di casa.
L'avventura del Napoli in Europa League ha avuto inizio dopo la prematura eliminazione nei preliminari di Champions League. La sconfitta con il Bilbao aveva minato le certezze dei partenopei, che cambiarono marcia proprio con l'inizio della succursale della vecchia Coppa Campioni. Le due vittorie nelle prime due partite giocate con Sparta Praga e Slovan Bratislava, avevano dimostrato quanto i partenopei tenessero alla competizione. Poi, durante il calo del mese di Ottobre, arrivò l’unico passo falso della competizione. Il Napoli
Adesso per il Napoli arriva la sfida che vale una finale, sotto con il Dnipro.
Gli ucraini stanno disputando un ottimo campionato. La squadra di Markevich è seconda dietro lo Shakhtar di Lucescu, con i quali ha perso l’unica partita delle ultime 12 gare ufficiali disputate. Il Dnipro, come il Napoli, ha preso parte all’Europa League dopo essere stato eliminato nei turni preliminari della UEFA Champions League. Konopljanka e compagni si arresero all’FC Copenaghen, per poi accedere alla fase a gironi dell’Europa League eliminando l’Hajduk Spalato. Gli ucraini vennero poi inseriti nel girone dell’Inter insieme al Qarabag e al Saint Etienne. Gli ucraini si sono qualificati ai sedicesimi di finale per il rotto della cuffia, battendo nell’ultima partita disponibile i francesi del Saint Etienne con un fortunoso 1-0, e approfittando del contemporaneo pareggio del Qarabag contro l’Inter. Nei sedicesimi di finale il Dnipro ha approfittato della precaria condizione dell’Olympiacos, falcidiato dalla crisi Greca e da tantissimi infortuni. Agli ottavi l’urna aveva riservato un avversario abbastanza ostico alla squadra di Markevich, l’Ajax. In questa circostanza i pronostici erano tutti a favore degli olandesi, ma con una rete di Konopljanka nei tempi supplementari della gara di ritorno, il Dnipro è riuscito ad approdare ai quarti di finale. Ai quarti l’urna di Nyon è stata benevola con gli ucraini, mettendola di fronte alla squadra forse più debole delle ultime 8, il Brugge. Il quarto tra i belgi ed il Dnipro è stato forse quello meno spettacolare ed accattivante: l’andata terminò con un secco 0-0 in terra belga, mentre al ritorno un gol di Skakhov all’82° minuti regalava l’insperata semifinale alla squadra guidata da Markevich. Quello del Dnipro è stato quindi un cammino travagliato e ricco di insidie, ma adesso i ragazzi ucraini non hanno davvero nulla da perdere, e nonostante siano sulla carta nettamente inferiori ai partenopei, potrebbero dire la loro. Occhio quindi alla voglia di riscatto di Konopljanka & Co.