Game, set and match. Il Bayern chiude in netto anticipo la Bundesliga e volge lo sguardo all'agognata Champions, in attesa del ritorno a Barcellona di Guardiola. Questione di ore per sancire la chiusura del campionato, i numeri mantengono aperta la porta dell'impresa, ma per il Wolfsburg lo stop è a un passo. 15 le lunghezze che separano il Bayern dagli uomini di Hecking, 5 le partite in calendario per i verdi. Una differenza reti abissale scongiura ipotesi di aggancio, il Bayern è in sostanza campione.
Guardiola, come da par suo, mischia le carte, in Bundes ha libero arbitrio, può inventare, giocando a poker senza timore di essere smentito. Con l'Hertha, è festa fin dall'avvio, perché il pallino è del Bayern e l'attesa, trepidante, è per il momento chiave dell'incontro. La sensazione che sia una questione di tempo è lampante, il gol tarda ad arrivare, ma a dieci dal termine i padroni di casa passano.
Weiser controlla un rinvio maldestro degli ospiti, va in slalom sulla destra del fronte offensivo e mette un pallone basso al centro, il velo di Lewandowski apre lo spazio per l'accorrente Schweinsteiger e la conclusione del tedesco è definitiva. Per Bastian, gioia doppia, gol e rientro in campo. Guardiola approfitta del ritorno di un'icona come Schweinsteiger per concedere il riposo a Xabi.
Non è l'unica novità, perché nel giorno della Bundes, tocca il campo anche il giovanissimo Kurt. Si rivede Dante, con Badstuber out per tutta la stagione, a centrocampo Lham riveste i panni dell'interditore, Gaudino completa la mediana. Il tridente è il medesimo, da diverso tempo a questa parte. Guardiola non rischia Robben e si affida ancora a Goetze, Muller e Lewandowski. Nel finale, minuti per Pizarro e Thiago, prima una paratissima di Neuer, il solito Bayern di Germania, spietato.