Qualche ruga solca il volto di Pep Guardiola. Lo sguardo è fisso, concentrato, i pensieri attraversano la mente dello spagnolo. Il rischio, non così lontano, è di affrontare il finale di stagione in emergenza. L'ampia rosa del Bayern può non bastare, se la sorte si diverte a giocare scherzi continui. Pedine che crollano, rapidamente. Da Alaba a Schweinsteiger, fino a Robben e Ribery, pezzi chiave, uomini di talento.

L'ultimo della lista è Medhi Benatia. Il marocchino esce malconcio dal match di Coppa con il Bayer Leverkusen e la diagnosi non è delle migliori. Un problema al quadricipite, stop dalle due alle quattro settimane, la conferma via social del marocchino lascia poco spazio alla speranza. La Champions è alle porte, il Bayern attende il Porto - non un incrocio proibitivo - e si interroga sul futuro.

Guardiola, oggi, non ha certezze, la perdita, in rapida successione, di Alaba e Benatia indebolisce la difesa, Badstuber, recuperato da qualche settimana, è chiamato al salto di qualità, Lahm accelera il passo in mediana, davanti punti interrogativi attorno alle certezze Goetze - Lewandowski.

Il vantaggio, ampio, consente turnover massiccio in Bundesliga, ma la mente di Guardiola corre altrove. Al Bayern, non può bastare il campionato, non basta nemmeno a Guardiola. Il progetto Bayern è più grande della semplice Germania, si estende all'Europa. Dopo Heynckes, la batosta, firmata Real, ora l'atteso riscatto.

Gli infortuni non possono essere un alibi, ma di certo complicano il cammino. Benatia, investimento da 28 milioni, spesso fuori dall'undici di Guardiola - solo 13 presenze in Bundes e 5 in Champions - vede sfumare il sogno di indossare con continuità la casacca bavarese.

Il Bayern e Guardiola, dai sette gol allo Shakhtar alla dose massiccia di dubbi, dal possibile trionfo allo spettro del fallimento.


Salam to all! After medical examination I'd unavailable 2 and 4 weeks . Disappointed but it's an occupational hazard pic.twitter.com/ckI5eicPhp

— Bena17 Officiel (@MedhiBenatia) 9 Aprile 2015