Antonio Conte si presenta alla stampa, alla vigilia della gara amichevole in programma domani, contro l'Inghilterra. Non un periodo facile per il Ct, il campo racconta di un'Italia ancora in costruzione - pari nel finale con la Bulgaria - e gli spifferi si fanno numerosi e fastidiosi. L'ambiente ribolle, da una parte il malcontento di alcuni tifosi e di alcuni personaggi del calcio italiano per la mole di lavoro imposta da Conte, dall'altra, a ruota, le voci di un possibile addio, che tornano, ormai, con continuità preoccupante.
Conte alza il muro, a protezione di squadra e lavoro. L'Italia suda e prova ad assimilare il credo del tecnico, senza curarsi di quanto da fuori prova a destabilizzare l'ambiente. Il percorso verso il prossimo Europeo prosegue, con gli azzurri a inseguire la più rodata Croazia. Il ritorno a Torino, del Ct, è ricco di attesa. Conte e la Juventus, dai trofei agli screzi, qualche battuta, qualche polemica, soprattutto ricordi. Ora, dopo la feroce contestazione sul web, con il Ct attaccato duramente per il "caso Marchisio", animi all'apparenza più distesi.
“Io vado avanti per la mia strada, anche se non sarà facile. Le polemiche e le voci sulle mie possibile dimissioni? Escono tante cose quotidianamente. Io leggo, qualche volta, a volte preferisco non farlo. Cattivi pensieri venerdì? Forse me ne sono venuti tanti altri... Io vado avanti nel mio lavoro e lo continuo. Mi dicono che forse lavoro troppo: il lavoro dovrebbe essere una regola ma a volte è un’eccezione. Voglio prendere in prestito una citazione di Mennea: ‘Per raggiungere grandi sogni ci vuole grande fatica’”.
“Stiamo lavorando per costruire qualcosa di buono, un ricambio generazionale importante, a ogni livello. Ci vuole un minimo di pazienza per permettere a un giovane di fare esperienza con la maglia azzurra e crescere, senza il timore di una bocciatura al debutto. Non è bello. Fateci lavorare, ne abbiamo bisogno. Non abbiamo tantissimo tempo, faremo il massimo per qualificarci, posso promettere un grande lavoro da tutti noi”.
L'Italia del calcio non attraversa un momento positivo, il Commissario Tecnico prova a cogliere il massimo dal materiale a disposizione, ma l'offerta non è certo comparabile a quella degli anni d'oro. Per questo si punta a inserire volti nuovi, a cercare la scintilla giusta, sperando nella definitiva esplosione di giocatori come Verratti.
“È un momento talmente strano per il nostro sistema che dobbiamo avere l’umiltà di capire chi siamo e quanto bisogna lavorare. Poi ci sorprendiamo se la Croazia è davanti. Ha dimostrato sul campo di essere una squadra più forte e di esperienza. Noi, togliendo 3-4 giocatori, ne abbiamo pochi in doppia cifra. Ieri Chiellini mi ha fatto notare di essere il capocannoniere azzurro, con 6 gol...”.
L'auspicio di un'accoglienza positiva “È stata una forte emozione varcare di nuovo il cancello dello Juventus Stadium, entrare nello spogliatoio e in campo. Sono stati tre tre anni fantastici, straordinari, con tanti ricordi indelebili ed emozionanti. Conservo ricordi straordinari, con i calciatori e la società. Penso che ci saranno tanti tifosi dalla nostra parte, serve unità di intenti sotto tutti i punti di vista. I tifosi devono tifare, penso di avere un ottimo rapporto con quelli italiani. Stiamo lavorando in un momento non semplice, partite così servono a farci crescere, a valutare tanti giocatori, sono curioso di vederci contro una squadra forte come quella inglese”.
A consolidare il pensiero di Conte, Gigi Buffon. Il portiere evidenzia il particolare momento della Nazionale. Il periodo è di transizione, l'Italia intraprende un lungo cammino di risalita, in cui si fonde la voglia dei giovani di accelerare l'ascesa con l'importanza dei grandi vecchi. Il progetto è finalizzato alla prossima rassegna continentale ed è plausibile, qua e là, mostrare qualche segno di cedimento.
"Se ci sentiamo un po’ soli contro tutti, come nel 2006? Un motto del genere può rendere più eroica una squadra ma non fa bene a nessuno. Noi rappresentiamo un popolo, è bello gioire e soffrire insieme. Dobbiamo sostenere i più giovani alle prime esperienze internazionali, sono i nuovi ricambi. Ci vuole pazienza, aiutiamoci. Le polemiche? Gli ultimi giorni non sono certamente stati dei più sereni o noiosi... Preferisco l’energia all’apatia e all’immobilismo, vedremo che reazione avranno la squadra e i giocatori. Mi auguro che tutto questo possa servire per compattarci maggiormente. Kane? È il giocatore del momento, uno spauracchio come Rooney”.