Un'urna agrodolce quella che accoglie le italiane nella mattinata di Nyon. Chiusa la parentesi Champions, con la Signora chiamata all'esame di tedesco, si apre la pagina d'Europa League, con cinque squadre chiamate a difendere lo stivale tricolore in attesa di conoscere futuri avversari e possibili scenari. Sorridono in tre, Inter, Napoli e Roma. Per i nerazzurri è previsto il volo a Glasgow, per contrapporsi, in una doppia sfida che evoca ricordi di altro lignaggio, al Celtic. Gli scozzesi non sono, come in passato, macchina che può far paura. Resta lo scenario meraviglioso del clima britannico, uno stadio in grado di creare emozione e trascinare. Tecnicamente un undici di scarsa caratura, è ormai tramontata l'era Champions in casa Celtic.
Da seconda, la Roma si accoppia con il Feyenoord. Scampato quindi il pericolo di incappare in potenziali mine vaganti come l'Olympiakos. I giallorossi, indicati, con merito, tra i candidati al titolo, non possono fallire. Benitez, alle prese con i problemi post Milan, può tirare un sospiro di sollievo. Il Trabzonspor non può creare grattacapi al Napoli. Fastidiosa è però la lunga trasferta.
Il Torino, arricchito dalla splendida affermazione di Copenaghen, si cimenta in un confronto con l'Athletic di certo non facile. I baschi tornano sul cammino di una squadra italiana dopo il preliminare di Champions vinto con il Napoli. Athletic che scende dal piano superiore. Terza piazza, nel gruppo conquistato dal Porto, con lo Shakhtar in seconda posizione. Infine la Fiorentina. Montella sfida il Tottenham e la cornice suggestiva di White Hart Lane. Confronto di assoluto livello, con una compagine che alberga nei piani alti della Premier e può contare su nomi altisonanti, aldilà di un rendimento spesso alterno.
Questi gli accoppiamenti: