Dopo tante critiche, incertezze e polemiche il Brasile ha tirato fuori gli attributi e ha battuto la Colombia in una partita in cui i favori del pronostico non sembravano essere troppo dalla parte dei verdeoro. Due lampi su calcio piazzato oscurano un gioco ancora lento, prevedibile e poco spettacolare ma decisamente più convincente rispetto alle grigissime prestazioni del girone. Alla fine la Seleçao ce la fa seppur soffrendo nel finale dove arriva un inaspettato rientro colombiano che spaventa il Castelao di Fortaleza senza però trovare l’acuto decisivo; una prova ancora sofferta per gli uomini di Scolari che nel prossimo turno con la Germania dovranno fare a meno del proprio capitano Thiago Silva.
LA PARTITA
Al Castelao di Fortaleza Brasile e Colombia si affrontavano per il secondo quarto di finale in programma e per raggiungere in semifinale a Belo Horizonte la Germania che nel pomeriggio ha giustiziato la Francia. Sclari cambia il centrocampo mettendo Paulinho a fianco del confermato Fernandinho; davanti spazio ancora a Fred. Pekerman invece deve rinunciare ad Aguilar e lancia dal primo minuto Fredy Guarin mentre davanti a Teo Gutierrez viene affiancato nuovamente Ibarbo.
L’avvio del Brasile è terrificante: prima Neymar calcia una punizione a fil di palo; poi, al 6’ Thiago Silva trova la zampata del vantaggio su calcio d’angolo sfruttando la dormita generale della difesa colombiana, in particolar modo di Sanchez che perde completamente la marcatura sul capitano verdeoro.
La reazione della Colombia arriva subito con Cuadrado che lascia partire un ottimo sinistro prontamente respinto dalla difesa: sarà l’unica vera manovra pericolosa dell’esterno della Fiorentina che sarà protagonista solamente poche volte nel corso della partita. Il Brasile gioca bene ma non incanta: Hulk e Oscar impensieriscono in un’unica azione Ospina ma gli attacchi del brasile continuano ad essere mossi più dal calore del pubblico che dalla qualità dei giocatori in campo. La Colombia regge botta e contiene l’entusiasmo brasiliano senza però riuscire ad incidere davanti se non con qualche assolo di James che però non trova compagni in condizioni fisiche e mentali altrettanto buone.
Nella ripresa la Colombia sembra avere le carte in regola per poter riaprire la partita anche grazie al cambio di Pekerman che toglie un pessimo Ibarbo per mettere Ramos, praticamente mai usato in questo Mondiale. Il gol del pari arriva e lo segna Mario Yepes ma l’assistente del signor Carvallo annulla per un giusto fuorigioco dello stesso capitano cafetero. E solamente pochi istanti dopo arriva la mazzata per la Colombia: calcio di punizione dalla lunghissima distanza di David Luiz e traiettoria che sorprende Ospina il quale non riesce ad evitare che il pallone finisca in rete: corsa folla del centrale ex Chelsea che infiamma il Castelao e chiude virtualmente la partita.
La Colombia in effetti reagisce più col cuore che con la testa e si getta in avanti per ribaltare un risultato quasi in agguantabile. I cafeteros trovano il gol che riapre le speranze con un calcio di rigore trasformato da James e conquistato dal neontrato Carlos Bacca per un fallo di Julio Cesar che evita il rosso quasi per miracolo. Nelle ultime azioni di gioco solo qualche brivido su calcio d’angolo ma niente più: il Brasile va in semifinale e butta fuori una delle avversarie più toste; ora però c’è la Germania che aspetta la rivincita dal 2002.