Da sempre il sogno dei bambini che iniziano a giocare a pallone è quello di segnare tanti goal. Come Messi. Come Cristiano Ronaldo. Come Neymar. Questa coppa del mondo è un po' la rivalsa di chi, invece, quei tanti goal ha sognato sempre di pararli. Come Keylor Navas 28 anni, portiere del Costarica, detto El Gato, solo 2 goal presi durante le 3 partite del girone. O Guillermo Ochoa 29 anni, messicano, chioma folta e guizzo leonino, rapidità e riflessi sempre pronti. Il mondo ha avuto modo di ammirare le sue capacità nella partita contro il Brasile durante il girone, Ochoa ha inchiodato il risultato sullo 0-0 negando la vittoria a Hulk e compagni . Come Claudio Bravo 31 anni, portiere del Cile, fresco fresco di passaggio al Barcellona dal Real Sociedad, uomo chiave de la Roja sudamericana che, anche grazie a lui, ha avuto modo di disputare un mondiale storico. Oppure come David Ospina, colombiano che sta guidando la sua nazionale in una avventura unica, un sogno grande per una nazione intera che domani sarà impegnata in un quarto di finale dal profumo strepitoso contro un Brasile mai così poco determinato alla vittoria.
Giocatori affidabili, sicuri di sè, amanti del bel gioco, semplice, pulito, senza fronzoli, senza esibizionismo. Si para e basta. Solidità e potenza. Non a caso, i portieri che stanno facendo grande questa competizione del mondo, sono per la maggioranza sudamericani. Segno di una cultura calcistica completamente diversa da quella europea, innovativa, essenziale. Una cultura che si sta rivelando sicuramente vincente, al contrario dell'altra.
Dulcis in fundo, Tim Howard, ormai celeberrimo per la sua prestazione eroica contro il Belgio. Autentico baluardo della porta statunitense, il portiere della formazione americana ha difeso, praticamente da solo, il pareggio agli ottavi, arrendendosi all'impeto dei diavoli rossi solo ai tempi supplementari. Parate su parate, senza un attimo di distrazione. Prestazione talmente eroica ed esaltante da attrargli addosso gli occhi di mezzo mondo, tweet e complimenti per lui anche da parte di giocatori di altre nazionali. Subito dopo la sconfitta contro il Belgio, Vincent Kompany scrive sul suo profilo:"Solo due parole...Tim Howard". Poi ancora l'ex romanista Michael Bradley commentando l'ultima prestazione del "titanico portiere": "Penso che sia stato fantastico". Non tardano ad arrivare per Howard anche i sentiti elogi del vice presidente degli Stati Uniti Biden. Decisamente una grandissima soddisfazione questo mondiale per il portiere americano, forse un po' meno per la sua nazionale.
Sembrerebbe, infine, quasi scontanto menzionare tra i protagonisti della coppa personalità già da tempo alla ribalta internazionale come il giovanissimo ma stellare portiere belga Thibaut Courtois, il tedesco Manuel Neuer o il portabandiera del paese ospitante, l'ex interista Julio Cesar. Loro, al contrario di altri, in questo mondiale, non stanno disattendendo le aspettative dei loro tifosi e degli appassionati del bel calcio. Ricordiamo infatti due eccellenti "assenze ingiustificate" tra i pali degli stadi brasiliani: quella di Iker Casillas e di Gianluigi Buffon, solo un posto da spettatori paganti quest'anno per loro. Per loro e per le loro nazionali, fuori miseramente dalla coppa dopo le prime tre partite.