Nell'ultimo anno si erano rincorse solamente voci poco precise riguardo i famigerati aiuti di stato che il governo spagnolo avrebbe concesso alle società spagnole, le quali avevano liquidato la questione come complotti o denigrazioni dettati dall'invidia per i successi in campo internazionale del calcio iberico. Ebbene, ora dovranno trovare un'altra scusa, dal momento che la Commissione Europea ha aperto ufficialmente un'inchiesta sui favoritismi dei quali avrebbero goduto sette club.
La comunicazione ufficiale della Commissione Ue all'esecutivo spagnolo avverrà domani, e interesserà Real Madrid, Barcellona, Athletic Bilbao, Osasuna, Valencia, Elche e Hercules Alicante (quest'ultimo attualmente milita in Segunda Division). Tuttavia, gli ambiti d'indagine che saranno esaminati dal commissario europeo per la concorrenza Joaquin Almunia sono molteplici. Innanzitutto, lo status di ''associazione'' del quale godono Real, Barça, Athletic e Osasuna: questi club, che nel 1990 furono esentati dal governo dal provvedimento che prevedeva la trasformazione delle società sportive in società per azioni, figurano come enti senza fini di lucro, e pertanto pagano meno tasse di un'impresa di pulizie (non a caso, Galliani ripete spesso che in Spagna il regime fiscale è diverso...).
In secundis, verranno contestati finanziamenti pubblici per 118 milioni di euro erogati a Valencia, Elche e Hercules da parte della loro regione di appartenenza, la Comunità Valenciana; soldi che non sarebbero mai stati restituiti e che dunque sono stati rimpinguati dai contribuenti. Inoltre, non può essere casuale la situazione del Valencia, che versa in gravissime condizioni economiche tanto che la proprietà è passata all'istituto di credito Bankia, a causa di un prestito di 81 milioni non onorato (ma la voragine complessiva del bilancio dei Taronges ammonta a 400 milioni). Almunia scandaglierà anche le condizioni concesse a Real Madrid e Athletic Bilbao per l'acquisto dei terreni per l'edificazione rispettivamente del centro sportivo di 'Valdebedas' e del nuovo 'San Mames'; le operazioni, infatti, potrebbero essere state non del tutto trasparenti. Infine, sotto la lente d'ingrandimento di Bruxelles ci sono le modalità di ripianamento dei debiti con il Fisco delle società spagnole, che avrebbero goduto di un trattamento maggiormente agevole rispetto alle altre imprese.
In attesa di vedere come si evolverà la vicenda, non si è fatta attendere la risposta del ministro degli Esteri iberico Josè Margallo, che ha assicurato che il governo del premier Mariano Rajoy farà di tutto per difendere i club da accuse ''infondate'' e mirate a diffamare il ''marchio Spagna''. La Spagna comunque avrà un mese di tempo per ribattere alle accuse di Almunia, ma se le repliche di Madrid non saranno esaustive, allora l'Ue provvederà al recupero dei presunti aiuti illegali incassati dai club coinvolti. Pare però, come riportano sibillini alcuni giornali, che Almunia sia tifoso e socio proprio dell'Athletic Bilbao: che anche stavolta finisca tutto in una bolla di sapone?