La Bulgaria venerdì e la Repubblica Ceca stasera: archiviate le pratiche provenienti dall'Est per la Nazionale che stacca con due partite d'anticipo il pass per il Mondiale di Rio. Un'Italia bella, seppur poco cinica, riesce a liberarsi, a fatica, dell'ostico 11 allenato da Bilek confermando così i pronostici che la volevano in Brasile già da oggi. È giornata di festa per la Federazione che, nel prepartita, premia Pirlo e Buffon per il raggiungimento delle presenze rispettivamente numero 100 e 136 nel loro stadio di casa, lo Juventus Stadium, che per la prima occasione in due anni ospita la Nazionale. Commemorato anche il centenario della nascita di Silvio Piola, recordman di gol in Serie A.
Prandelli ritorna alla difesa a 3, schierando un 3-4-2-1 con Candreva e Giaccherini ai lati di Balotelli. Gioca Pasqual appena arrivato sull'out di sinistra. Sorprese anche nell'11 ceco: bocciatura per Kadlec, al centro della difesa gioca Suchy. Nel 4-1-4-1 apparentemente difensivo disegnato da Bilek c'è spazio per il neo acquisto del Catania Plasil, a centrocampo al fianco di Rosicky. L'unica punta è Libor Kozak, passato dalla Lazio all'Aston Villa proprio all'ultimo giorno della passata sessione di mercato.
L'avvio degli azzurri sembra incoraggiante: Candreva colleziona calci d'angolo a ripetizione, Balotelli impegna Cech su pasticcio della difesa ceca, Sivok trattiene lo stesso Balotelli che reclama un calcio di rigore. Nonostante ciò, le sortite offensive della Repubblica Ceca fanno malissimo e una di queste, al 19', porta all'inatteso vantaggio: splendido tocco di Rosicky che lancia Jiracek in velocità, sguardo al centro del trequartista dell'Amburgo che di prima serve Kozak. Il centravanti, completamente dimenticato dai tre centrali azzurri, è libero di colpire in acrobazia infilando alle spalle di Buffon il suo secondo sigillo in Nazionale.
La reazione dell'Italia non tarda ad arrivare e porta la firma, manco a dirlo, di Mario Balotelli che fallisce tre palle gol clamorose nel giro di pochi minuti. La prima è al 24': un cross di Giaccherini attraversa l'area piccola e finisce sul destro dell'attaccante del Milan che da pochi metri a tu per tu con Cech centra la traversa. Un minuto dopo, stessi protagonisti, stesso esito: il portiere del Chelsea non trattiene la conclusione del centrocampista del Sunderland, Balotelli in posizione regolare si avventa sul pallone ma con il sinistro calcia alto. Passano altri due minuti, l'ottimo Pasqual scivola sul fondo e crossa al centro per Mario che di controbalzo spedisce alto. Il nervosismo del numero 9 azzurro è palpabile, e si manifesta quando in un contrasto calpesta letteralmente Sivok: lo svedese Eriksson lo grazia ed estrae soltanto il giallo. Si fa male Rosicky (sostituito da Kolar) nella Repubblica Ceca ma la sostanza non cambia: nel recupero del primo tempo, infatti, gli ospiti sfiorano il raddoppio con un contropiede perfettamente inscenato dagli stessi attori del gol, ovvero Jiracek e Kozak. La conclusione dell'ex Lazio termina di pochissimo sopra la traversa di Buffon.
Nella ripresa Prandelli capisce che c'è bisogno di una scossa: cambia modulo, passando così al 4-3-1-2, inserendo Osvaldo per Giaccherini. L'Italia entra benissimo in campo: Balotelli riprende il duello a distanza con Cech scaldandogli i guanti dopo neanche 60 secondi. Ma al 6' su un angolo di Candreva l'estremo difensore ceco esce a vuoto e permette a Chiellini di appoggiare in rete il gol del pareggio. L'1-1 galvanizza ulteriormente gli azzurri che, infatti, 3 minuti dopo sono già avanti: il contatto tra Balotelli e Gebre Selassie per Eriksson vale il calcio di rigore che Mario non fallisce. Undicesimo gol in maglia azzurra e ventesimo penalty su 20 realizzati in carriera.
L'Italia è brava ad addormentare la partita e lasciare poco spazio ai cechi che, comunque, riescono a mettere qualche brivido agli azzurri, anche fisicamente: Kozak al 31' salta in maniera scoordinata e colpisce involontariamente Pasqual con una gomitata in volto. Giallo per l'attaccante e sangue per il difensore viola, che conclude la sua positiva prestazione uscendo in barella tra gli incoraggiamenti del pubblico. Un altro giocatore in palla è Candreva, che non si arrende e vuole incrementare le distanze, ma il suo destro al 36' termina fuori per una questione di centimetri. Gli ospiti non reagiscono, anzi ad un minuto dal 90' Kolar stende con un inutile fallo Balotelli beccandosi il secondo giallo e raggiungendo prima gli spogliatoi. Il triplice fischio di Eriksson è accolto da un boato dal pubblico di Torino ed accoglie l'Italia, che mai era riuscita a conquistare una qualificazione con due gare d'anticipo, ai Mondiali brasiliani della prossima estate.