Tenere testa ai campioni del mondo ed europei in carica, giocarsela alla pari, a tratti superiori, sprecare occasioni anche limpide da rete, trovare una serata di porta stregata e finire la corsa alla lotteria dei rigori. E' questo il sunto di Italia-Spagna, la semifinale della Confederations Cup che porta in finale le Furie rosse. 7 a 6 il punteggio finale, dopo che i novanta minuti si erano chiusi sullo 0 a 0.
"Questi ragazzi sono stati commuoventi e questa prestazione la dedichiamo a Stefano Borgonovo" – ha detto il Ct Cesare Prandelli ai microfoni Rai a fine gara. Il cuore azzurro, però, quello che si è saputo buttare oltre l'ostacolo, non è bastato. Obbligatorio, invece, il pensiero all'ex attaccante della Fiorentina, da tempo colpito dalla Sla e deceduto qualche ora fa, dopo un'estenuante battaglia con la malattia.
"Abbiamo fatto una grande partita – ha detto soddisfatto il tecnico azzurro – Abbiamo creato ma anche subito e quello che è importante è che siamo stati sempre in partita".
L'Italia ha impartito a tratti, una lezione all'eccessiva sicurezza della Spagna, ma Prandelli ammette che c'è ancora un bel gap tra le due compagini: "Loro ci sono ancora avanti – aggiunge – noi però siamo in crescita. Se la vorrei rigiocare? Dico solo che in queste condizioni, tra assenze e stanchezza, è quasi impossibile arrivare in fondo".
Il bilancio della Nazionale a questo torneo, può definirsi tuttavia positivo. Una gara d'esordio col Messico vinta con una prestazione convincente, la gara pazza col Giappone col punteggio a favore di 4 a 3, la sconfitta con un passivo troppo eccessivo col Brasile per quanto fatto vedere in campo e, infine, una semifinale lunga e logorante con la Spagna, con una finale mancata solo ai rigori, con il fatale errore di Bonucci dal dischetto. Nella partita con gli iberici, Candreva, Maggio e De Rossi sugli scudi. E' mancato il gol e un pizzico di rimpianto c'è, con l'assenza forzata di Mario Balotelli, rientrato in Italia causa infortunio: questa poteva essere davvero la sua partita.