Italia-Spagna, il remake della finale di euro 2012, un classico del calcio europeo e mondiale. Mai come questa volta, però, la “Roja” è super favorita. Gli Azzurri, in effetti, non hanno certo brillato nel corso della manifestazione e arrivano al match particolarmente acciaccati e in condizioni atletiche poco brillanti. Per questo Prandelli ha deciso di cambiare.
JUVE+GILA – Nella conferenza stampa della vigilia, il c.t. ha confermato le sue intenzioni di proporre un 3-4-2-1 sullo stile di quello che, nel girone degli ultimi Europei, aveva costretto le furie rosse sull’1-1: “Dobbiamo tenere in considerazione anche gli avversari. Il fatto che si cambi non significa che siamo in difficoltà, ma solo che abbiamo qualche idea in più. Non c’è un modulo perfetto che ti dà la sicurezza di battere la Spagna. Loro terranno il possesso palla, noi dovremo giocare come nel secondo tempo col Brasile. E così rimarremo in partita”. Non è un Prandelli arrendevole quello che si presenta davanti ai microfoni: “La mia Italia ha un’anima e se la giocherà, rimarremo in partita. Abbiamo le armi per mettere in difficoltà i campioni del mondo”. Capitolo formazione: dentro Gilardino al posto di Balotelli (“Ci perdiamo come qualità individuale, guadagniamo come qualità di gioco”) e spazio al blocco Juve; Giaccherini sarà l’esterno sinistro del centrocampo a 4, Marchisio una delle mezze punte. Pirlo, non al meglio, e De Rossi formeranno la cerniera centrale.
SPONDA SPAGNA – Del Bosque non si nasconde, ma si aspetta una partita diversa da quel 4-0 nella finale dell’Europeo: “Noi favoriti? Sì, ma l’Italia ha Pirlo che da anni dà lezioni di calcio. Non sarà una partita facile”. Sulla possibilità di non schierare un centravanti classico è molto chiaro: “La Spagna schiererà un '9'? Sì, seguiremo la linea tracciata sin dall'inizio nel torneo. Siamo una squadra che gioca bene, gestisce il possesso del pallone e trova la profondità con più facilità rispetto ai nostri anni migliori. Con questo stile di gioco riusciamo a difendere bene e siamo stati efficaci davanti, non so se riusciremmo a ottenere lo stesso risultato con altri sistemi”. Spazio quindi a Soldado, con ai suoi lati Fabregas e Pedro. In porta dovrebbe tornare Casillas, mentre a centrocampo certo l’impiego dei fenomeni del Barcellona Iniesta, Xavi e Busquets. Sui festini riportati dai giornali in questi giorni chiosa: “Diamo libertà ai giocatori, sanno cosa fare. Qui si sono allenati ogni giorno o hanno giocato. Solo in una giornata li abbiamo portati a fare un'escursione. Del resto in questi tornei c'è sempre un po' di caos. Oltretutto, noi abbiamo vinto molto negli ultimi tempi e chi vince non piace a tutti. Viviamo in un'epoca in cui gli eccessi fanno vendere, anche se nel nostro ritiro non ci sono eccessi”.
Senza dubbio l’Italia non arriva al top a questa semifinale, Prandelli lo sa e la decisione di cambiare modulo non è casuale. Infoltire il centrocampo, inserire gente da corsa è l’unico modo per tentare di limitare l’esasperato possesso palla spagnolo, pressando alto per ripartire appena riconquistata palla e sfidando sulla velocità i centrali difensivi. Sperando in un Gilardino in versione Parma.