Seconda vittoria in altrettante partite per i padroni di casa del Brasile che superano 2-0 il Messico. Neymar e compagni costruiscono la vittoria nei primi 25 minuti, giocati a tratti in maniera strepitosa, per poi controllare il match e chiuderlo definitivamente in pieno recupero.
Scolari conferma l’11 che ha travolto il Giappone all’esordio, scegliendo Hulk e non Lucas come attaccante esterno a destra, Fred terminale offensivo e il gioiellino Neymar largo a sinistra pronto, con le sue folate, a creare superiorità numerica saltando l’uomo. Luiz Gustavo e l’uomo mercato Paulinho formano la diga di centrocampo, rifinita da Oscar, vertice alto del triangolo centrale. De La Torre risponde con un Messico da corsa, infarcito di difensori e interditori per limitare lo strapotere tecnico dei verdeoro. A Dos Santos e Hernandez il compito di impensierire la difesa verdeoro con la loro velocità nello stretto.
SUBITO NEYMAR - Il Messico cerca un inizio gagliardo, andando a mordere le caviglie dei brasiliani, ma il maggior tasso tecnico degli uomini di Scolari esce ben presto. Dopo una prima conclusione da lontano di Marcelo che al 4’ trova pronto Corona, al 9’ Neymar regala il vantaggio alla seleçao con una vera e propria magia. Il neoacquisto del Barcellona, su un cross dalla destra di Dani Alves deviato da Rodriguez, si coordina magistralmente e con una secca conclusione volante di sinistro fulmina il portiere. Il gol galvanizza pubblico e giocatori, mentre il Messico non riesce a uscire dalla propria area di rigore. Unico brivido per Julio Cesar, è un tiro dal lato corto dell’area da parte di Meier, fuori di poco al 17’. È un fuoco di paglia; Neymar è incontenibile sulla sinistra e al 23’ sfiora la doppietta con una giocata delle sue: lanciato in profondità, controllando di petto, salta secco Meier e scarica un siluro mancino dal limite dell’area che finisce leggermente alto sopra la traversa. Dopo 25 minuti strepitosi, il Brasile abbassa il ritmo e cala fisicamente, permettendo al Messico di prendere coraggio e gestire con meno affanno la fase difensiva. Si va al riposo comunque sull’1-0.
SECONDO TEMPO - La ripresa inizia sulla falsariga dei primi 45’. Al 55’ uno scambio nello stretto tra Neymar e Hulk porta quest’ultimo davanti al portiere, ma il tiro del giocatore dello Zenit finisce largo di poco. Passa un minuto e l’imprendibile Neymar accelera sulla destra, salta Flores, ma calcia a lato da posizione defilata. Scolari vuole il 2-0 e, al 61', inserisce Hernanes per l’impalpabile Oscar, ridisegnando la squadra con un 4-3-3 molto offensivo. La mossa dà i suoi frutti al 65’, quando Paulinho, spostato nella più consona posizione di mezz’ala destra, spacca in due la difesa messicana con una grande progressione palla al piede e serve Neymar il cui tiro è deviato in angolo da Corona.
MOSSA DE LA TORRE - Il tecnico del Messico capisce di dover cambiare qualcosa e, al 70’, getta nella mischia Barrera, esterno rapido e abile nell’uno contro uno, ridisponendo la squadra con un 4-4-2 molto offensivo. Il Brasile cala fisicamente, mentre i messicani guadagnano campo. Barrera è scatenato sulla destra e proprio da una sua iniziativa nasce all’81’ l’unica palla gol: un cross pericoloso dopo uno scambio stretto con Dos Santos su cui, però, nessun attaccante riesce ad avventarsi. In pieno recupero, al 93', arriva poi il 2-0 che chiude la partita. Neymar riceve sulla destra, con un gioco di suola salta Mier e Rodriguez e mette in mezzo per Jo, abile nel trasformare in rete da ottima posizione.
Buona la prova degli uomini di Scolari, trascinati da un Neymar sontuoso e nettamente migliore in campo. Unica pecca è stata il non aver chiuso prima una partita a tratti dominata. Certo che con un Neymar così…tutto è possibile. L’Italia è avvisata...