Il Sudafrica si prende la testa del girone A vincendo 2-0 contro l'Angola; di Sangweni la rete che apre nel marcature nel primo tempo, poi nella ripresa chiude i conti Majoro. In serata la matricola Capo Verde strappa un altro pareggio contro il Marocco, che nel secondo tempo ha rimesso in piedi una partita che si stava mettendo male; di Platini la prima storica rete capoverdiana in coppa, poi El Arabi ha siglato la rete dell'1-1 definitivo. In classifica, sudafricani primi con quattro punti, a seguire Marocco e Capo Verde a due, mentre in fondo ci sono gli angolani, che hanno racimolato un solo punto fin qui.
A Durban il Sudafrica cerca la testa del girone e per raggiungerla aumenta il potenziale offensivo, schierando contemporaneamente tre attaccanti: Parker, Rantie e Mphela. Il cambio di modulo da 4-4-2 a 4-3-3 sacrifica Tshabalala, che si siede in panchina, e fa trovare posto a Furman a centrocampo; inoltre, il c.t. Igesund sull'out sinistro preferisce Masilela a Matlaba, titolare contro Capo Verde. L'Angola non cambia praticamente niente, se non per l'inserimento di Guilherme per Mingo Bile sulla fascia sinistra a centrocampo.
Avvio positivo dei Bafana Bafana, convinti a mettere la partita sui binari giusti fin dai primi minuti. Dopo un tiro a lato di Mateus, sono Mphela e Rantie a portare pericoli alla porta di Lama, ma senza la precisione necessaria a far male. Alla mezz'ora sugli sviluppi di un calcio di punizione il Sudafrica sblocca il risultato con Sangweni, che a centro area trova la deviazione giusta di sinistro per superare Lama. Continua a premere la formazione di Igesund e prima con Parker, tiro respinto da Mateus, e poi Khumalo, colpo di testa alto, impensierisce l'estremo difensore avversario. L'elemento più attivo tra gli angolani è senza dubbio Mateus, l'unico a tenere in allerta la difesa sudafricana, ed infatti ad un passo dall'intervallo arriva ancora una volta alla conclusione, calciando però alto.
Nella ripresa è Mateus il primo a creare i presupposti per il pareggio quando va sul fondo e gira un rasoterra all'indietro per Guilherme, che calcia di prima intenzione, trovando però Khune pronto alla parata. Dall'altra parte un'azione simile viene iniziata da Mphela e conclusa da Furman, ed anche in questo caso il portiere salva la porta in tuffo. Un paio di minuti dopo l'ora di gioco arriva il raddoppio sudafricano. Lancio lungo nelle praterie della difesa angolana per Majoro, che cerca il fondo, resiste alla carica di Bastos e fa secco Lama con un tiro sul primo palo. Il doppio vantaggio tranquillizza la squadra di Igesund, che amministra senza grossi problemi il risultato fino al novantesimo. Da segnalare un colpo di testa parato a Manucho, un rischio di autogol da parte di Masilela e l'infortunio di Majoro in seguito ad uno scontro di gioco con il portiere avversario.
È sempre il Moses Mahbida Stadium di Durban il teatro della seconda partita del girone, in cui si affrontano Marocco e Capo Verde. I magrebini scendono in campo con tanta qualità a centrocampo (Barrada e Belhanda), due esterni di corsa (Amrabat e Assaidi) e un unico terminale offensivo (El Hamdaoui). Gli isolani, invece, confermano il 4-4-2 della precedente uscita operando due sole modifiche: Gégé per Carlitos come terzino destro Tavares al posto di Nhuck in attacco. La partita è bloccata a centrocampo, zona in cui il maggior tasso tecnico dei marocchini non riesce a prevalere, così da dover cercare improbabili soluzioni dalla distanza per impensierire Vozinha. Davanti El Hamdaoui non è ben assistito dalle fasce e ciò favorisce il compito dei difensori centrali, che in superiorità numerica lo controllano senza grandi problemi. La "difesa e contropiede" di Capo Verde produce il gol del vantaggio di Platini al 36', che ben servito da Ryan Mendes sul filo del fuorigioco trafigge Lamyaghri in uscita; da sottolinare la topica difensiva del Marocco, i cui difensori centrali hanno perso malamente palle favorendo la ripartenza avversaria. Quello del numero sette capoverdiano è il primo gol in assoluto della sua nazionale nel torneo e quindi il suo nome rimarrà nella storia di questo piccolo paese.
Nella ripresa il c.t. marocchino Toussi toglie uno spento Amrabat per inserire El Arabi: sarà una mossa azzeccata. Chi si rende pericoloso, però, è ancora Capo Verde, vicino al vantaggio con un colpo di testa alto del capitano Nando; poco dopo su un'azione simile Varela manda a lato. Il Marocco torna in avanti con la punizione alta di Barrada e con la conclusione parata di El Hamdaoui. Al 76' Barrada entra in area sul settore destro, serve El Arabi che da buona posizione fa secco Vozinha per il pareggio marocchino. Entrambe le squadre cercano la vittoria, il Marocco decisamente in misura maggiore, ma il gol non arriva più né da una parte né dall'altra, e così la partita termina in pareggio, il secondo consecutivo per entrambe le squadre.