Fare e scrivere questo pezzo non è semplice. Ieri sera, tra di noi della nostra redazione, ci siamo chiesti come potevamo onorare al meglio un campione, un eroe, una Leggenda come Kobe Bryant.
Abbiamo sperato tutti fosse una fake news, abbiamo rivoltato i social e i siti di informazione americana e italiana per sperare che Kobe fosse vivo ad allenarsi con la figlia Gianna Maria Onore di 13 anni, la sua secondogenita. Invece, non erano sul quel campo della Mamba Accademy, erano semplicemente morti in un tragico e irreale scherzo del destino. Erano le 19 italiane, prima mattina americana, quando Kobe e sua figlia Gigi hanno perso la vita in un tragico incidente in elicottero. Le dinamiche sono ancora al vaglio degli inquirenti per capire cosa sia realmente successo, ma oggi noi perdiamo un grande campione e amico.
Amico si: non lo conoscevamo magari personalmente, ma ciò che ha fatto sotto canestro lo sappiamo tutti. Ma, per quei pochi che non sapessero chi era, eccolo il nostro amico Kobe: 81 punti il suo massimo in NBA contro Toronto nel 2006, 25 partite chiuse a più di 50 punti e sei con più di 60 punti, 5 campionati NBA con addosso la sua maglia dei Lakers (la sua squadra che non ha mai lasciato), 2 ori olimpici nel 2008 e nel 2012, 1 coppa America del Basket, MVP nel 2007-2008, 2 MVP Finals, 18 All Star Game ( 1 volta vincitore della gara delle schiacciate), più giovane giocatore in uno ASG a 19 anni, uno dei migliori giocatori all time dei Lakers. Giocatore legato anche al basket di casa nostra: Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggiana.
Lui era solo semplicemente il basket. Le lacrime che invadono gli occhi di milioni di tifosi del mondo non solo del canestro confermano l'uomo e il giocatore che Kobe era. Ma permettetemi semplicemente un piccolo intervento personale, sono certo capirete: non faccio altro che piangere da ieri sera per un uomo che mi ha insegnato ad amare il basket, mi ha insegnato la bellezza di questo sport e la correttezza di giocare sempre come se si fosse al campetto sotto casa. Il suo curriculum non basta a descrivere il 24 gialloviola: quel 24 e quel numero 8 che rimaranno lassù sul soffitto dello Staples Center e ci rimarrano per sempre. Lui, insieme a sua figlia Gigi, rimangono per sempre nei nostri cuori. Ricordo una partita dei Lakers di questa stagione, dove lui con il sorriso fa la foto ad un ragazzino che voleva averla insieme alla figlia Gianna, ma lo fa con il suo sorriso e con la sua ironia.
Dear Kobe, fammi un regalo: aspettami lassù, tra le nuvole e prenota il campetto del Paradiso perchè voglio sfidarti un giorno e giocare insieme a te per l'eternità. Sei il mio idolo, sono cresciuto con te e per me tu non sei morto ieri e sono certo che prima o poi ti rivedrò perchè da oggi l'NBA non è più la stessa. RIP grande amico di tutti noi e dai un bacio e un abbraccio a tua figlia da parte di tutto il popolo del baket, di quel popolo che ti ha amato e che ti amerà sempre. Mito, Leggenda, Eterno Kobe Bryant.
Ciao e spero di rivederti un giorno sempre in gialloviola. Arrivederci Kobe, so non sarà mai un addio.