Mentre i giorni passano frenetici, uno dei grandi dubbi dell’estate di trattative in NBA sembra essersi risolto: dopo aver visto andare via LeBron James, i Cleveland Cavaliers hanno deciso di bloccare la stella rimasta in squadra, Kevin Love. Per il beach boy, che avrebbe incassato circa 24 milioni nella prossima stagione e 25.5 qualora avesse accettato la player option per il 2019/20, arriva un quadriennale da 120 milioni, per un totale di 145 milioni di dollari nei prossimi cinque anni.
Dunque, il volto della ricostruzione post-re, per i Cavs, sarà proprio il lungo da UCLA. Approdato in NBA grazie alla quinta scelta assoluta del Draft 2008, spesa per lui dai Memphis Grizzlies, che a propria volta lo inserirono in un maxi-scambio con Minnesota, Love sarà all’undicesima stagione da professionista. Le prime sei, spese in maglia Timberwolves, sono state caratterizzate da alti e bassi ma, nonostante le sole diciotto partite disputate nel 2012/13, ne hanno fatto una vera e propria stella della lega: 19.2 punti e 12.2 rimbalzi le medie messe a referto.
Dopo un rodeo di offerte nell’estate 2014, Love si è accasato a Cleveland per fornire un supporto di livello al ritorno di LeBron James, con risultati alterni: tante buone prestazioni (spicca il titolo 2015), ma altrettanti momenti bui, in cui la point forward ha mostrato lacune soprattutto in fase difensiva. Ora, con un futuro tutto da programmare, il numero 0 riceve la fiducia esplicita di Koby Altman e del front-office. Scelta non così scontata, dato che più e più volte durante gli scorsi mesi si era parlato spesso di trade con l’ex-Minnie coinvolto, in cambio di scelte al primo giro e/o giovani talenti in grado di costruire un nuovo ciclo per i Cavaliers.
A carte svelate, invece, l’intenzione di Cleveland è ben chiara: non perdere entrambe le stelle della squadra nella stessa estate, soprattutto ad un solo anno di distanza dalla trade con i Celtics per Kyrie Irving. Altman, dunque, si assicura di non lasciar andare a zero, nel 2019, il proprio giocatore più “pesante” a libro paga, ed allo stesso tempo prova a rilanciarlo. La fiducia economica e quella tecnica (attualmente si tratta del giocatore fulcro della squadra, nonché probabilmente il più talentuoso) potrebbero difatti rilanciare Kevin Love, in un contesto con meno pressione ed un ruolo più centrale a livello di gioco, e farlo diventare di nuovo una delle pedine più ambite nel panorama NBA, permettendo dunque di incassare asset migliori, nelle prossime due stagioni, in cambio del suo contratto, permettendo così a Cleveland di iniziare definitivamente la propria ricostruzione con la speranza di tornare al vertice in tempi brevi.