Gregg Popovich è tornato a parlare dopo diversi mesi, per dire la sua in merito alla situazione che ha visto Kawhi Leonard lasciare gli Spurs per accasarsi a Toronto. Lo ha fatto a modo suo, cercando quasi volontariamente di evitare di pronunciare quel nome: “Abbiamo parlato più volte nel corso dell’estate, riguardo tanti aspetti sia relativi al campo che alle cose extra-basket. Sono stati fatti diversi tentativi per capire quale sarebbe stata la strada migliore da percorrere e alla fine, quando c’è stata la possibilità di fare questa trade, abbiamo capito che questo era il modo per lasciarlo andare”. Ma ora non c'è tempo per pensare al passato: “A questo punto il mio interesse principale non è certo quello di guardarmi indietro. Sarebbe una cosa che non porterebbe a nulla di buono. Sono stimolato dall’idea di avere a disposizione giocatori come DeRozan e Poeltl con noi in squadra. Questa è la questione sulla quale sarà maggiormente focalizzato, non sono interessato a parlare del passato. Non ho mai avuto voglia di parlare neanche di Tim Duncan”.
Però ci sono solo ottime parole per l'ormai ex San Antonio: “Kawhi ha tenuto una condotta impeccabile nel periodo in cui è stato con noi, ci ha aiutato a vincere il quinto titolo NBA. Ha sempre lavorato duro, gli auguriamo il meglio ma a questo punto era chiaro fosse giunto il momento di voltare pagina. Adesso sono altre le cose a cui devo pensare”. C'è tanta eccitazione per l'arrivo dell'All-Star di Toronto: “Non potrei essere più felice del fatto che DeRozan venga a giocare da noi. Mai come in questo caso, credo che sia una trade che possa fare bene a entrambe le squadre coinvolte. DeMar è stato quattro volte All-Star, un giocatore importante per la comunità di Toronto, un uomo squadra che ho osservato a lungo con ammirazione da lontano e che adesso sono felice di poter allenare. Poeltl è un giovane talento con enormi margini di crescita, che siamo ansiosi di poter aiutare nel suo percorso di sviluppo”.
Si sono susseguite diverse voci critiche nei confronto di Leonard ma Pop non ci sta e attacca: "È ridicolo. Kawhi è stato sempre perfetto con tutti noi nell’intero arco della sua esperienza a San Antonio. Ha fatto il suo lavoro e non ha mai creato problemi a nessuno. Andate a parlare fuori di qua di queste cose per cercare di avere una storia da scrivere. Tutti i racconti che lo denigrano in questo modo, sono frutto di ricostruzioni inaccurate e misere”.
Ed una breve chiosa sull'eccesso dell'utilizzo della parola "sofferenza" in ambito sportivo, facendo riferimento alla scomparsa di sua moglie avvenuta nei mesi scorsi: “Quando diciamo che questo ci fa soffrire… beh, è soltanto pallacanestro. Fare riferimento alla sofferenza vuol dire usare una parola sbagliata. Far funzionare al meglio un gioco da bambini ed essere pagati lautamente per questo… non possiamo fare riferimento a termini del genere. Basta guardare in TV cosa accade in giro per il mondo: ci sono miliardi di persone che stanno soffrendo, quindi noi non abbiamo alcun tipo di problema”.