Impazza la NBA free agency 2018 in quel degli Stati Uniti d’America, dove ogni giorno novità più o meno rilevanti modificano o sconvolgono gli equilibri della lega cestistica più seguita al mondo. È il caso della scorsa notte dove vari movimenti hanno rappresentato cambiamenti non indifferenti per alcune franchigie, come ad esempio i Denver Nuggets protagonisti di una doppia operazione, di cui solo il tempo determinerà la riuscita o il fallimento. Notizia delle ultime ore, divulgata da Adrian Wojnarowski di ESPN, è dell’ingaggio di Isaiah Thomas da parte della franchigia del Colorado, con un contratto annuale al minimo salariale. Un’operazione senz’altro comprensibile dal punto di vista economico per Denver, che concederà a Thomas "solo" due milioni per la prossima stagione, contratto che a livello salariale rappresenta un peso minimo, considerando il livello del giocatore. Thomas dal canto suo poggerà sulla prossima stagione aspettative di rinascita per poi concorrere nella prossima estate per un nuovo e proficuo contratto, cosa che, nell’estate corrente, nessuno pare volesse concedergli dopo il recente passato dell’ex Celtics, fatto di rendimento altalenante e gravi problemi fisici. Inevitabili perplessità sorgono dal punto di vista tecnico per Denver, che al momento già abbonda, nel proprio roster, di guardie giovani, atletiche e di ottimo livello, dove la presenza di Thomas, al momento, sembrerebbe superflua.

Denver Nuggets coinvolti inoltre in una maxi trade con i Brooklyn Nets, che otterranno Kenneth Faried, Darrell Arthur, una scelta top 12 protetta per il draft 2019 e una scelta del secondo giro del 2020, in cambio di Isaiah Whitehead che, secondo le indiscrezioni, verrà immediatamente tagliato. Un’operazione dal chiaro intento di liberarsi del contratto oneroso di Faried, ex punto focale del progetto dei Nuggets, che tuttavia ha perso quotazioni negli ultimi anni a causa di problemi fisici e l’aumento della concorrenza. Così facendo Denver potenzialmente risparmierebbe ben 43 milioni di dollari tra stipendi e luxury tax, liberando 21 milioni di spazio salariale che potrebbe essere eventualmente reinvestito nella free agency. Con questo movimento Brooklyn si ritrova con 14 giocatori a roster e con 2.6 milioni di spazio salariale, per un roster che rapidamente pare delinearsi per la stagione ventura.

Ultima notizia della notte è rappresentata dalla conferma di Wayne Ellington da parte dei Miami Heat che rifirmano, con un contratto annuale da 6.2 milioni, il tiratore da North Carolina. Operazione che evidenzia la volontà Heat di continuare sulla medesima linea tracciata nelle ultime stagioni, nelle quali si è palesato una sincopata, ma costante crescita di rendimento per la squadra della Florida, che punta come lo scorso anno ad un posto nei playoff ad est.