Philadelphia, in attesa di andare 'all-in' per Kawhi Leonard, continua a muoversi in questo inizio di Free Agency molto frizzante e pieno di colpi di scena. Dai Nuggets, i 76ers hanno prelevato Wilson Chandler ed ottenuto anche una prima scelta futura. Dopo aver fallito l'assalto a LeBron James, la franchigia della Pennsylvania si è accontentata dell'esterno ex Nuggets.

Coach Brett Brown avrà a disposizione un esterno rodato, d’esperienza, con qualche sprazzo di classe, desideroso di rivalsa dopo aver vissuto un'ultima annata in chiaroscuro: 10 punti, 5.4 rimbalzi e 2.1 assists di media in 74 partite disputate con 31.6 minuti di utilizzo di media, uno score peggiore rispetto a quello della stagione 2016/2017, chiusa con un dato medio di 15.7 punti ad allacciata di scarpe. Non è di certo la mossa che avvicina la squadra di Brett Brown a Boston, la migliore dell’Est dopo il trasloco - roboante - a Los Angeles di 'Sua Maestà' LeBron James, ma è un tassello importante, un giocatore che potrà dare una grossa mano a Joel Embiid sotto le plance. Per i Nuggets era diventato superfluo, e dopo i maxi rinnovi a Nikola Jokic (quinquennale molto pesante da 146.5 milioni) e Will Barton (quadriennale da 54 milioni) Denver aveva assoluto bisogno di abbassare il suo monte salari.

Infatti, l’accordo farà risparmiare ai Denver Nuggets, sommando stipendio e luxury tax, circa 50 milioni di dollari, non pochi, e di conseguenza vedono la loro tax bill scendere in maniera considerevole, da 51.3 milioni a 14.3 milioni, rientrando così in parametri più consoni alle attuali regole dell'Nba. Da specificare, comunque. che la mossa Chandler non chiude le porte a Leonard. 76ers e Spurs continuano a trattare, sul piatto ci sono i profili - interessanti - di Robert Covington e Dario Saric, ma coach Popovich avrebbe già risposto 'picche' in quanto pretende ben tre future scelte al primo giro del Draft.