Nulla da fare per Houston, Philadelphia, San Antonio, gli stessi Cavs, Boston e tutte le altre pretendenti per i servigi del giocatore alfa della NBA contemporanea: LeBron James nella prossima stagione vestirà purple and gold e giocherà per i Los Angeles Lakers, pronto per lui un quadriennale da 154 milioni di dollari (player option per il quarto anno) con nessuna no trade o opt out clause. Una trattativa verosimilmente rapida ma che vede il suo onset dagli ultimissimi scampoli della stagione 2016-17 dove già allora insider ed addetti ai lavori di tutto il mondo davano già come probabile un approdo di LBJ in California, dove sulla sponda Lakers si stavano già ponendo le basi per un nuovo ed ambizioso progetto, con a capo Magic Johnson e Rob Pelinka.
Una nuova sfida per il tre volte campione NBA che per la prima volta in carriera giocherà nella spettacolare ed altresì complessa ed equilibrata western conference, nel tentativo di riportare i Lakers ai playoff dopo ben cinque anni di assenza e possibilmente, fin da subito, di renderli nuovamente una credibile contender per il titolo NBA. Decisione che tuttavia un minimo stupisce se solo pensiamo che, al momento Los Angeles non può vantare nessun altro all star (escluso Isaiah Thomas anche lui free agent) nel proprio roster e che ufficialmente nella giornata di ieri ha dovuto dire addio al sogno di vedere in giallo viola anche Paul George, fresco di rinnovo con gli Oklahoma City Thunder. A LeBron verranno consegnate le chiavi di una squadra giovane, con molto talento, ma ancora acerba di playoff e con qualche innesto di contorno che può portare un po’ di esperienza ed attitudine alla vittoria come Lance Stephenson e Javale McGee, firmati anche loro in nottata.
Confermati tutti i rumors resi noti nelle ultime settimane e mesi con la famiglia James che si trasferisce interamente nella città degli angeli dove già possiede due mastodontiche proprietà a Brentwood, e dove i figli LeBron jr. e Bryce già sono iscritti a istituti scolastici locali. Calvario finito per LeBron che finalmente e questa volta senza show televisivi e presentazioni altisonanti, ha comunicato la sua Decision part III, ma free agency che continua per i giallo viola intenzionati ad inseguire almeno un altro pezzo da novanta per il puzzle che, secondo il loro progetto dovrebbe significare un ritorno agli antichi fasti. Un pezzo pregiato che, con la chiusura di Paul George, sarà rappresentato verosimilmente da Kawhi Leonard, obbiettivo complesso, ma dal fascino indiscusso e supportato da una volontà di fondo del diretto interessato di tornare ad LA, città che gli ha dato i natali.