Nel fine settimana si è svolto a Milano un evento chiamato NBA Crossover, comprendente una mostra su come l'NBA e il basket abbiamo influenzato anche altri fattori come la tecnologia e la musica. In quest'occasione si è presentato anche Karl-Anthony Towns, centro dei Minnesota Timberwolves, che abbiamo avuto il piacere di intervistare insieme ad altri giornalisti.
La prima domanda che non poteva mancare riguarda le sue sensazioni sul nostro paese e l'influenza che l'NBA ha avuto sui fan: "E' fantastico, il basket e la NBA sono uno sport davvero incredibile e potente; infatti siamo qui ad NBA Crossover per dimostrarlo. Non soltanto a Milano, ma in tutti i posti che ho visitato, anche Firenze e Roma, c'è una passione pazzesca nonostante la lontananza dagli Stati Uniti. Vedere le facce dei bambini qui in Italia illuminarsi quando arrivo, ma anche soltanto il fatto che mi conoscano, è fantastico perché quando cresci nessuno sa chi sei oltre alla strada, mentre adesso mi conoscono in tutto il mondo. Vederli fa felice loro ma anche me, perché mi fa capire che sto facendo tutto nel modo giusto."
Karl si concentra poi sul suo modo di passare le vacanze e sul perché non : "Il modo in cui lavoro nella offseason è lo stesso in cui ho lavorato nella mia vita: faccio un passo per volta. Ci sono un sacco di ragazzi che lavorano tremendamente durante l'estate ma io non faccio così. Quando finisce la stagione mi prendo una lunga pausa e cerco di ricaricarmi. Vado in vacanza con la mia famiglia e mi godo la vita. Torno al mio lavoro quando mi sono ripreso completamente dalle 82 partite di stagione regolare più i vari allenamenti. Ho sempre fatto così, è questo il segreto del mio successo e il motivo per cui sono stato sempre sano durante la mia carriera.
"Abbiamo alcune cose in mente per quest'estate per aggiungere uno strumento al mio arsenale. Ma come detto torno da una vacanza quindi cerco di non pensare molto a questo per adesso, perché non potrei godermi il tempo passato con voi e con la mia famiglia qui in Italia. Quindi preferisco pensare al presente e pensarci quando il momento sarà più vicino." Piccola digressione anche sui giocatori ritirati preferiti da Towns, con uno in particolare per cui ha una vera e propria passione: "Ci sono un sacco di giocatori che mi hanno ispirato nel passato, Sam Perkins, Kevin Garnett, Tim Duncan, David Robinson. Ma penso che il giocatore a cui vorrei assomigliare di più sia Magic Johnson, ho sempre voluto essere come lui."
L'ultima domanda dell'intervista riguarda il futuro della sua squadra, con un occhio alla prossima stagione che potrebbe essere decisiva: "Il mio obiettivo è arrivare più lontano possibile nei playoff e avere la possibilità di vincere il titolo. Riguarda tutto l'anello, non i premi individuali. Per me conta soltanto come fare per vincere un anello. Con le nuove generazioni che verranno le statistiche individuali prima o poi verranno superate, ma gli anelli restano per sempre. Cosa ci manca per essere una contender? Dobbiamo soltanto giocare insieme, è da pazzi che nessuno si ricordi che è stato il nostro primo anno insieme. Serve un po' di tempo, abbiamo ottimi giocatori e stiamo ancora cercando di abituarci al gioco del coach."